Il sindaco Roberto Di Pardo annuncia: «Primo caso di Coronavirus a Petacciato»

L'emergenza Covid-19 gio 26 marzo 2020
Attualità di La Redazione
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Il sindaco di Petacciato Roberto Di Pardo ©Termolionline.it
Il sindaco di Petacciato Roberto Di Pardo ©Termolionline.it

PETACCIATO. Il sindaco di Petacciato Roberto Di Pardo annuncia il primo caso di Coronavirus in paese.

«Purtroppo anche a Petacciato stamattina è stato registrato il primo caso di Covid-19. Il ragazzo è rientrato in paese da fuori Regione all'incirca dieci giorni fa, del suo rientro ha prontamente informato l'Asrem ed il suo medico curante e, poiché febbricitante, si è messo in isolamento cercando di limitare quanto più possibile i contatti con i propri familiari. Al momento il paziente è ricoverato nel reparto di Infettivologia dell'Ospedale Cardarelli di Campobasso, mentre la sua famiglia è stata posta in isolamento.

Colgo l'occasione per ribadire alla famiglia massima solidarietà, collaborazione e vicinanza da parte dell'Amministrazione comunale e per formulare sinceri auguri di pronta guarigione al ragazzo.

A voi, cari concittadini, l’invito a non creare allarmismi e a continuare ad attenersi scrupolosamente al rispetto delle misure e prescrizioni, ormai note a tutti, diramate dal Governo».

In un secondo post, Di Pardo continua:

«Oggi, dopo aver comunicato sui social la positività al Covid19 di un nostro compaesano, a cui rivolgo ancora un augurio di pronta guarigione, ho ricevuto centinaia di messaggi. Alcuni, pochi a dir la verità, li ho trovati davvero fuori luogo e di pessimo gusto: la caccia all’untore la trovo davvero deprecabile! Nessuno di noi sceglie di ammalarsi! A nessuno piace ammalarsi! Io ho avvertito l’esigenza, da concittadino ancor prima che da sindaco, di chiamare i genitori del ragazzo per manifestare loro la mia vicinanza e la mia disponibilità per ogni esigenza.

E, ad onor del vero, in tanti mi hanno scritto per manifestare la propria disponibilità. Li ho ringraziati uno ad uno per la loro sensibilità e il loro altruismo. Ma non occorre nè il mio aiuto nè quello di tutti coloro che si sono resi disponibili: abbiamo una protezione civile splendida che già si è messa all’opera e che lo sta facendo ininterrottamente da settimane.

Tornando ai messaggi ricevuti, voglio condividere e fare mio un messaggio inviatomi da un amico: sono davvero orgoglioso di averlo come AMICO:

“Non so chi sia, presumo un ragazzo che per guadagnarsi da vivere si è dovuto allontanare dal paese. Se tutto è stato chiuso, penso sia stato obbligato a rientrare presso i suoi genitori che naturalmente lo hanno accolto. Poteva essere un nostro figlio avremmo fatto la stessa cosa. Giustamente siamo tutti dubbiosi sugli spostamenti dei familiari e su questo sono sicuro che chi sa, si sta già adoperando a fare un tracciato e più prima che poi ne renderà conto alla comunità.

Quello che possiamo fare noi è tenere alto il livello di protezione che è fondamentale per evitare ulteriori contagi”

Questo è il senso di comunità che dovrebbe albergare in ognuno di noi!

Di paura ne abbiamo tanta e anche giustificata, ma non perdiamo mai di vista il nostro senso di comunità, di appartenenza e di umanità!

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