Casa dei Nonni d'Italia: la figlia di una malata di Alzheimer scrive al prefetto

L'emergenza Coronavirus lun 30 marzo 2020
Attualità di La Redazione
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La Casa dei Nonni d'Italia ©TermoliOnLine
La Casa dei Nonni d'Italia ©TermoliOnLine

RIPABOTTONI. Ancora una lettera sulla Casa dei Nonni d'Italia di Ripabottoni, per sollecitare l'utilizzo della nuova ala, pronta da tempo.

La Regione Molise si appresta a concentrare maggiore attenzione sugli operatori sociosanitari che lavorano nelle Case di riposo nelle quali, complessivamente, sono ospitati circa 1.800 anziani. Lo ha anticipato il governatore Donato Toma. Ipotizzabile, dunque, l'avvio di uno screening a tappeto con l'esecuzione di tamponi al fine di prevenire il contagio da Coronavirus. Nei giorni scorsi si sono registrati casi positivi al Covid-19 nella struttura di Cercemaggiore e il decesso di un anziano ospite. Ma i problemi e i timori non risiedono solo lì. Alla Casa dei Nonni d’Italia di Ripabottoni ci sono locali pronti e inutilizzati, come ha riferito in una missiva il congiunto di un ospite, ma non è certo l’unico a uscire allo scoperto. Anche un ulteriore familiare di un anziano assistito lì ha preso l’iniziativa e ha scritto al prefetto Federico.

«Egregio signor Prefetto, sono una cittadina delle Isole Tremiti ma molto legata alla terra molisana, che da sempre ha accolto me e la mia famiglia. Sono a scriverle per una deplorevole situazione che interessa da vicino tante persone e che oggi presenta carattere di urgenza vista l’emergenza sanitaria in atto.La mia mamma, signora di 82 anni malata di Alzheimer, è ricoverata presso la Rsa “La casa dei nonni d’Italia” di Ripabottoni.A tale istituto e alle mani di un personale affettuoso e capace che ivi lavora.Con mio grande dolore e mio malgrado, hodovuto affidarela cura della persona a cui tengo di più nella vita.

Oggi, come ben sa, la normativa vigente impedisce, a benragione, a noi parenti di poter far visita ai nostri cari, ma siamo certi che il personale addetto se ne sta prendendo cura. Certamente le notizie di ciò che sta succedendo in tante case di riposo ci fanno vivere con l’ansia ma siamo consapevoli che il distanziamento in tale circostanza è essenziale per prevenire il più possibile un eventuale contagio. All’interno della casa di riposo attualmente sono ricoverati 36 anziani, sistemati in camere doppie. Qualora uno di loro si ammalasse non ci sarebbe alcuna possibilità di poterlo isolare.

Sono a conoscenza che nella struttura esistono stanze ristrutturate e già collaudate, in procinto di essere affidate a seguito di bando pubblico da parte dell’amministrazione del comune di Ripabottoni. In questo periodo di emergenza e al solo scopo di prevenire possibili futuri contagi, si è chiesto al Comune di mettere a disposizione della Rsa le stanze pronte e inutilizzate ma il Comune rifiuta tale possibilità. Come può bene immaginare maggiori spazi permetterebbero un distanziamento sociale che potrebbe essere fondamentale per prevenire situazioni pericolosissime per i nostri cari. Sempre più spesso a causa di ostacoli burocratici ci ritroviamo a piangere. Io credo che soprattutto in situazioni di emergenza, come quella che siamo vivendo, occorre operare con buonsenso e velocità. Chiedo il suo intervento volto a sollecitare il sindaco di Ripabottoni ad un atto di mero buon senso. Certa del vostro sollecito riscontro porgo distinti saluti».

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