Coronavirus e disabilità, un vissuto quotidiano ancora più difficile

L'emergenza gio 02 aprile 2020
Attualità di Graziella Vizzarri
2min
La piazza di Larino vuota ©Angela Silvano
La piazza di Larino vuota ©Angela Silvano

LARINO. Nella Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo offriamo una riflessione sul quotidiano vissuto da chi è disabile o comunque chi vive in nuclei familiari dove la disabilità è presente.

La pandemia che si espande senza tregua in tutto il mondo non vede ostacoli, oltre che il restare a casa, unico modo per evitare il contagio. Le misure straordinarie emanate dallo Stato per contrastare il diffondersi del virus e messe in atto con i Decreti Legge che si sono susseguiti, hanno presentato tante criticità. Giusta la presa di posizione nei confronti delle ristrettezze a cui il popolo deve adeguarsi, ma forse qualcosa sfugge. Si è pensato alle famiglie delle persone con disabilità o non autosufficienti? Come più di qualche genitore ha asserito proprio nel circondario frentano “noi la quarantena la viviamo da sempre ma tutto è più complesso in un periodo di emergenza e vincoli come questo che stiamo vivendo”. Dover evitare ad un figlio autistico la passeggiata all’esterno, unico momento di libertà emotiva ed interazione per lui e la famiglia stessa è poco narrabile. Come si può comunicare una rinuncia di questo spazio vitale al proprio figlio con disabilità o neuro-variabilità o altre patologie, come si possono fronteggiare momenti di difficile accettazione come questi in cui i comportamenti possono compromettersi: da non sottovalutare episodi di autolesionismo o aggressività. Diventa una emergenza nell’emergenza in cui non vedi via d’uscita, riportano alcuni genitori, vedi i ritmi e abitudini sconvolti dal covid-19 nella completa solitudine, nulla è come possono pensare gli altri.

Le famiglie evidenziano la solitudine, la mancanza di strutture, di supporti e attenzione, ma in momento così complesso tutto si è amplificato e si è perso anche quella poca certezza della quotidianità, ove basta davvero poco per destabilizzarla. Quella che si può chiamare lavoro di trincea per creare situazioni di supporto alla gestione delle competenze sociali è immane. Essi chiedono una strutturazione lunga e non priva di dovute accortezze, di molta faticae si perdono nello spazio temporale piuttosto breve, in un attimo. Ma tornando al covid-19, cosa accadrebbe se un familiare venisse contagiato, come e dove verrebbe curato in un territorio completamente “vuoto” di strutture sanitarie adeguate e soprattutto senza il familiare di riferimento? Questo è il pensiero più martellante delle famiglie che vivono la realtà sulla propria pelle e le scelte ipotetiche che viaggiano sul web non allentano la stretta emotiva. “Qualcuno si ricordi di noi, aiutateci a vivere la nostra emergenza quotidiana” si appella un papà riportando le ansie e lo stress comune. “Abbiamo bisogno di aiuto, asserisce una mamma, abbiamo paura e anche molta, forse come tutti, ma noi abbiamo qualche problema in più da gestire e non possiamo permetterci di mollare e tantomeno farci rigare il volto dalle lacrime”. Il covid-19 ha portato l’isolamento, ma sicuramente tantissima riflessione di cui dobbiamo far incetta, ridare il giusto collocamento ai valori e fare in modo di concretizzare azioni future tangibili e a misura del cittadino.

Probabilmente nulla sarà come prima, come dicono un po’ tutti i cittadini, ma la comunità frentana auspica un mondo migliore ove l’umanità regni sovrana.

Galleria fotografica

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione