Covid-19, polemiche per file disordinate e calca nei mercati e supermercati
TERMOLI. Coronavirus, polemiche per file disordinate e calca nei mercati e supermercati.
Sono passati diversi giorni da quando il Governo ha annunciato la fase 2 che consentirà la riapertura di alcune attività chiuse in precedenza, allentando in qualche modo anche la presa sugli spostamenti degli italiani che potranno andare a far visita ai propri congiunti. Da qualche giorno, però, malgrado la fase 1 sia ancora attiva, e continuerà ad esserlo fino al 4 maggio - ed anche oltre per ciò che riguarda assembramenti, distanza sociale e dispositivi di protezione individuale – sembrerebbe che a Termoli il messaggio sia stato recepito in maniera differente: una sorta di tana libera tutti, che ha fatto riversare in strada persone e famiglie, desiderose di acquistare beni di prima necessità e verdure dai contadini nei mercati rionali della città ormai riaperti, come si faceva in precedenza.
La denuncia arriva da una lettrice di TermoliOnLine che, questa mattina, si è recata presso il mercato per acquistare frutta e verdura e dove ha trovato una situazione di normalità quasi agghiacciante, considerando che il Covid-19 fa ancora parte della nostra quotidianità: «Mi sono recata lì di mattina, c’erano tre o quattro bancarelle, ma nessun controllo o divisore che costringesse le persone a non avvicinarsi ai venditori o fra di loro. Zero vigili e nessun controllo, a differenza delle settimane passate in cui esistevano delle verifiche più ferree». La carenza delle Forze dell’Ordine avrebbe creato «calca vicino ai bancali e persone che si affollavano senza problemi, desiderose di fare acquisti».
Una situazione che, soprattutto negli ultimi giorni e dopo settimane di reclusione tra quattro mura, sarebbe sfuggita di mano anche nei supermercati e nelle grandi catene che, secondo quanto denunciato dalla donna, sarebbero più permissivi nei confronti dei clienti: «Ormai nemmeno nei negozi si rispettano più le file e ci si accalca tutti nei vari corridoi, mettendosi e mettendo a rischio gli altri. Si attaccano tutti, per le prossime volte porterò un fischietto. Hanno chiuso le chiese per evitare assembramenti, ma non hanno considerato cosa accade nei mercati e nei negozi quando non c’è controllo a sufficienza».
A spingere la donna a fornire la sua testimonianza a TermoliOnLine è la preoccupazione di ciò che potrebbe verificarsi se non continueranno ad essere rispettate almeno le distanze sociali: «Continuare a controllare le persone è molto importante, soprattutto con l’avvicinarsi della cosiddetta fase 2, altrimenti rischiamo di tornare alla fase 1, come accaduto in altre zone d’Europa, e rischiamo di alimentare i contagi. Dovrebbero far rispettare le file e mettere i distanziatori, anche all’aperto. È per il nostro bene e per migliorarci».