Toma: la strategia della quarantena per chi rientra funziona, probabile altra proroga

L'emergenza Coronavirus sab 23 maggio 2020
Attualità di Annamaria Ricci
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Donato Toma ©TermoliOnLine
Donato Toma ©TermoliOnLine

CAMPOBASSO. L’indice di contagiosità del Molise, l’ormai noto Rt, scende a 0,51 (nel monitoraggio fino a venerdì mattina) e Toma sta già pensando ad una proroga, di una settimana ancora, dell’ordinanza che prevede la quarantena per coloro che rientrano in regione.

Le motivazioni sono date dal fatto che finora, come spiega il governatore Toma, “la strategia di imporre la quarantena ai rientri in regione ha funzionato, e dovrà funzionare anche nei prossimi giorni in vista della riapertura dei confini regionali con Governo e comitato tecnico che decideranno in base ai numeri della pandemia”.

Toma è intervenuto anche per quanto concerne l’ormai nota polemica sulla mancanza di ospedali Covid dedicati in Molise.

Questa volta è stato Gravina a volerci vedere chiaro, scrivendo direttamente al ministro Speranza sulle criticità dell’ospedale “Cardarelli” di Campobasso proprio in merito alla commistione di casi Covid e no-Covid.

Il governatore ha sottolineato come “la circolare del ministero della sanità in cui erano previsti ospedali covid dedicati prevedeva anche, in alcuni casi particolarmente eccezionali, come da noi ad esempio ma come è accaduto anche in altre regioni, che potessero esserci degli ospedali misti purché i percorsi fossero ben tracciati e non si intralciassero le attività ordinarie. E proprio su questo”, rilancia il governatore “è bene che si intervenga oggi. Noi non abbiamo il tempo materiale per costruire un ospedale in questo momento nella fase finale della pandemia”.

A rendere noto il nuovo dato del Molise sull’indice di contagiosità è stato il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, che, nella conferenza stampa di ieri su Covid-19, ha sottolineato come “il Molise ha avuto un picco legato a un evento, una cerimonia funebre. Si tratta comunque di pochi casi che però in regioni piccole come Molise e Umbria fanno oscillare molto i valori dell’indice di contagiosità”. Inoltre aggiunge che, “laddove ci sono pochi casi (come in Molise ndr), l’oscillazione del valore di Rt ci segnala l’importanza di averli segnalati. Garantisce che quel sistema sanitario regionale è in grado di intercettarli rapidamente”.

Attualmente, come reso noto da Brusaferro, le stime aggiornate regione per regione relativamente all’indice di contagiosità vede la Valle d’Aosta in testa con 1,06, Abruzzo 0,86, Trento 0,77, Lazio 0,71, Sicilia 0,69, Friuli Venezia Giulia e Basilicata 0,63, Toscana 0,59, Veneto e Puglia 0,56, Umbria 0,53, Liguria 0,52, Lombardia e MOLISE 0,51, Emilia Romagna 0,49, Marche 0,48, Campania e Bolzano 0,45, Piemonte 0,39, Sardegna 0,27, Calabria 0,17.

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