"Cosa dobbiamo fare ora, pure i guardiani?"

La reazione lun 25 maggio 2020
Attualità di Michele Trombetta
2min
Corso nazionale sabato pomeriggio ©TermoliOnLine
Corso nazionale sabato pomeriggio ©TermoliOnLine

TERMOLI. Ben venga la diretta di questa sera dove il sindaco Roberti potrà rispondere alle persone interessate che gli porranno sicuramente tante domande.

Tanti gli esercenti di pubblici locali del corso di Termoli che ci hanno chiamato e scritto, anche e soprattutto quelli che si sono sentiti messi sotto accusa per le scene di incontrollata movida di sabato sera.

Uno di loro ci dice: "Cosa dobbiamo fare di più, anche i guardiani? Già siamo poliziotti in casa nostra, stando attenti a far entrare uno alla volta le persone per le distanze sociali, mascherine e quant'altro, sanifichiamo di continuo, senza contare i soldi spesi per la messa in regola del locale. Ora per colpa di persone che non sanno comportarsi in modo regolare che se ne fregano di seguire le linee direttive, dobbiamo comunque subire di nuovo noi questo ingiustizia, che già stiamo con l'acqua alla gola? Ora il sindaco vuole fare anche un’ordinanza per chiudere prima i locali che tenderà a penalizzarci ulteriormente? Cosi dopo il Coronavirus, il colpo di grazia ce lo vuole dare lui?”

Un altro commerciante che ha un negozio di abbigliamento in corso Umberto: "Io sono stato sempre rispettoso delle norme e sono stato anche il primo a chiudere ad inizio pandemia, ma ora è troppo, io se esco rispetto le norme di sicurezza, così anche nel mio negozio, scagliare e dare la colpa sempre a chi lavora è cattiva informazione, come quella che per colpa di un cluster isolato a Campobasso la grande stampa ci sta facendo passare come una regione che sta messa peggio addirittura della Lombardia e così ci giochiamo anche quelle poche chance che abbiamo per risollevare la nostra economia già di suo sottoterra. Le cose bisogna dirle chiare: noi con 400 persone contagiate non possiamo essere considerata zona rossa, pari alla Lombardia, qui si fa solo e tanto terrorismo mediatico, io non posso come esercente che fa rispettare le regole alla lettera nel suo negozio ,essere responsabile della sciaguratezza che compie l'utente una volta fuori dal mio locale. Chi esce lo fa a suo rischio sapendo quello a cui va incontro, far circolare immagini che alla fine portano sempre ai soliti colpevoli, i baristi, i ristoratori e commercianti in genere...bisogna smetterla. Noi abbiamo già non pochi problemi e molti di noi, non per colpe proprie, forse non riaprirà proprio e se apriamo, dobbiamo anche subire le critiche e le sanzioni perché alcuni sconsiderati non sono inclini a rispettare le regole."

"Perché - ci dice un altro titolare di esercizio pubblico - prevedendo quanto poi è successo sabato sera, il comune con la Polizia Municipale o le forze dell'ordine non ha dato una mano a noi esercenti per non far creare pericolosi assembramenti fino a tarda serata o almeno fino a quando non sminuiva il flusso di gente? Noi ci abbiamo provato, ma se devo fare anche il buttafuori oltre che lavorare, non mi sembra sia una cosa normale. Alla fine come sempre pagheremo sempre noi commercianti, multati o peggio ci fanno chiudere. Noi davvero siamo allo stremo, adesso dopo i decreti del governo dobbiamo subire anche quelli comunali, ma allora perché ci avete fatto riaprire? Noi pensiamo ad essere in regola per quello che ci compete nel nostro locale, l'ordine pubblico spetta agli altri tenerlo a bada".

Alcuni di loro ci hanno preannunciato che molto presto faranno uscire un documento congiunto di protesta se verranno ulteriormente vessati da norme restrittive che aumenterebbero soltanto e ancor di più le già precarie condizioni economiche e logistiche.

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