​Attività riaperte, ma vince la paura, gestori invitano a non avere timori e a uscire fuori

Io scelgo Termoli sab 30 maggio 2020
Attualità di Valentina Cocco
12min
Io scelgo Termoli ©TermoliOnLine
Io scelgo Termoli ©TermoliOnLine

TERMOLI. La vetrina del format ‘Io scelgo Termoli’, ideata e condotta dall’editore di TermoliOnLine Nicola Montuori, è giunta all’ultima puntata: un episodio speciale, che conclude l’importante kermesse di appuntamenti dedicati alla termolesità, ai temi di attualità ed all’imprenditoria locale, che ha tenuto compagnia ai termolesi e non durante le fasi di lockdown da Covid-19. Nel finale di stagione Montuori ha ospitato, virtualmente s’intende, il sindaco Francesco Roberti, pilastro della striscia di informazione che ha contribuito ad aggiornare la cittadinanza sulle varie fasi dell’emergenza sanitaria e sulle ordinanze emanate, Pulcherio Scutti della pizzeria-ristorante ‘La Quercia’, Fernando Lafratta di ‘Birrofficina’, Luciana Pertosa della ‘Caffetteria Malisy’, Alessio Di Giuseppe del ‘Victör Mixology Bar’ e Pasquale Russo della pizzeria-ristorante ‘La Sacrestia’.

Sul ricco piatto del menu di oggi, che si è aperto con uno straordinario video della città girato dall’eccezionale film-maker Carmine Scarinci, oltre alla splendida notizia riguardante il numero di contagi che è uguale a 0 dopo settimane di brutte notizie, c’è la termolesità. Con il motto «Scegli locale, compra locale, scegli Termoli», ancora una volta TermoliOnLine ha fornito una doppia opportunità: agli imprenditori, che hanno potuto far conoscere la propria realtà e le difficoltà affrontate per la messa in regola delle attività post coronavirus ed ai termolesi che si sono addentrati nel cuore pulsante dell’imprenditoria locale, carpendone i segreti e condividendone i successi.

Il primo ospite è, come di consueto, il primo cittadino Francesco Roberti che ha sottolineato, ancora una volta, come l’emergenza abbia modificato le vite di tutti, stressandoci e sfiancandoci: «Prima andavo a dormire a mezzanotte, ora alle 2», ha commentato in diretta. In seguito al confronto ed all’ordinanza di chiusura di bar e pub alle 23, con il successivo divieto delle bevande da asporto, il sindaco ha incontrato gli esercenti che hanno ampiamente criticato questa scelta: «Abbandonare le bottiglie ed i bicchieri per strada equivale ad abbandonare le mascherine. Per gli operatori ecologici sono entrambi una bomba epidemiologica. Vorrei vedere chi sarebbe disposto a raccoglierli (bottiglie e bicchieri ndr) senza sapere chi le ha usate. Lasciare mille bottiglie o mille mascherine è la stessa cosa. Avere zero contagi è un premio, soprattutto per la nostra città, primo cluster della regione. Viviamo ancora l’emergenza, dobbiamo tenere alta la guardia e rispettare le regole. Stamane ho incontrato altri esercenti della zona che chiedevano più spazio e ci siamo messi d’accordo. L’amministrazione è presente e pronta ad andare incontro agli esercenti».

L’abbassamento del numero dei contagi è dovuta anche ad una maggiore attenzione dei cittadini che, in questo lungo periodo di incertezze, si sono attenuti alle regole e dovranno continuare a farlo: «Ringrazio i cittadini per la collaborazione – ha specificato il sindaco – Ligi a tutti i livelli: dal singolo cittadino a chi si è speso per fronteggiare l’emergenza, come le associazioni di volontariato e le forze dell’ordine. Abbiamo fatto un buon lavoro, ottenendo un buon risultato. Dobbiamo avere una mentalità più serena, soprattutto in virtù dell’emergenza economica, ma parlare e confrontarci porta a trovare le soluzioni. Non viviamo egoisticamente, ma come una grande famiglia per una Termoli che torna a vivere. Attiviamoci tutti e continuiamo a garantire la salute pubblica attenendoci alle disposizioni ministeriali».

La strana estate termolese

Programmare d’anticipo aiuta, ma la pandemia che stiamo vivendo ha scombussolato i piani di tutti, anche quelli per l’estate termolese. Cambieranno molte cose in questi mesi estivi del 2020 e ciò che amavamo, le nostre tradizioni, dovranno adeguarsi all’emergenza. E, con loro, anche noi che dovremmo mettere in pausa molte abitudini, come quella di San Basso o del 15 agosto. Cosa ci aspetta? «Stiamo facendo una programmazione, è evidente che dobbiamo fare i conti con le successive normative che usciranno di volta in volta – ha chiarito Roberti - Stiamo pensando di organizzare un drive-in per i giovani che, in questo modo, potranno assistere agli eventi, a film o a concerti. Tutte manifestazioni a cui Termoli era abituata. Dobbiamo organizzarci di volta in volta, anche per la processione con il Santo visto che è vietato portarlo in spalla. Non so se le discoteche all’aperto potranno riaprire, né se riusciremo ad organizzare eventi sulla scalinata del folklore. Come Siena ed il suo Palio, anche noi dobbiamo adeguarci. Metteremo la filodiffusione per il Corso fino al borgo Antico, per ascoltare musica mentre si cammina, ma è chiaro che non posso fare un contratto con un artista vista l’emergenza ancora in corso ed il pericolo di assembramenti. Stiamo mettendo in campo delle azioni per creare un’ampia area pedonale, con la chiusura del Secondo Corso, di Corso Umberto I e di via Roma già dai primi di giugno. Questo sarà appannaggio sia degli esercenti che in questo modo avranno più spazio e garantiranno maggiore sicurezza, sia dei cittadini e dei turisti che avranno più spazio per passeggiare, senza doversi preoccupare delle auto in transito. Forse riusciremo ad attivare anche il teatro dei burattini che ha accompagnato l’infanzia di tutti noi, sempre con le dovute precauzioni».

Prendiamola con filosofia assieme a Pulcherio Scutti, titolare della pizzeria cavatelleria ‘La Quercia’

La pizzeria e cavatelleria ‘La Quercia’ in via Elba, 1 ha riaperto i battenti lo scorso 27 maggio: una data iconica che ha coinciso con l’anniversario della sua apertura nel lontano 1989. Pulcherio Scutti, attuale proprietario, ha raccolto le redini di suo padre, ereditando l’attività e rivoluzionandola grazie ad una visione futuristica. Mai prima d’ora, però, ha dovuto fronteggiare una pandemia. Com’è stato riaprire? «Prepararsi alla riapertura non è stato per nulla semplice, tra ordinanze e decreti che continuavano ad arrivare. Abbiamo più di un metro tra i tavoli e tra le persone, con i tavoli anche sotto il gazebo. Per rispettare tutte le norme e garantire la sicurezza abbiamo dimezzato i posti a sedere, i coperti degli anni passati sicuramente non si faranno. Il primo giorno? Disorientante, visto che il ristoratore deve avere il contatto con il cliente e questo viene meno a causa dell’emergenza sanitaria. Siamo abituati alle procedure ferree visto che ci occupiamo della cucina senza glutine che è molto rigida e l’approccio con questa tecnica ci ha agevolati».

Malgrado le normative da seguire e la rigidità delle restrizioni, Pulcherio ha deciso di mandare un messaggio positivo e di incoraggiamento: «Rispettiamo le regole per vivere meglio nei prossimi mesi, sia per chi lavora che per i clienti. Come diceva Socrate: La legge non ti piace? Rispettala ma lotta per cambiarla. Rispettiamo la legge per il bene di tutti, per la nostra salute. La nostra? È una funzione sociale. Non si lavora come prima, ma se non cominciamo ad aprire, il cliente non si abitua all’idea di uscire nuovamente».

Fernando Lafratta di ‘Birrofficina’ e la sua lotta per la giustizia

Grande riapertura anche per il locale di via dei Lecci, luogo simbolo del divertimento senza eccessi dell’inverno termolese. Gestito da Fernando Lafratta, il locale alla periferia della città ha lottato con le unghie e con i denti per tornare in attività dopo più di due mesi di stop, mentre il resto del paese è ancora scoraggiato: «A me interessa che riparta Termoli, prima ancora dei locali. Dobbiamo attivare un meccanismo complesso, un indotto economico che possa portare vantaggi a tutta la comunità. Serve un supporto da parte dell’amministrazione, come evidenziato dal sindaco Roberti. Il Covid è un problema che si sta estinguendo, ma che ha causato 35mila morti solo in Italia. Dobbiamo essere forti per ripartire e per farlo serve il supporto delle amministrazioni. Molti colleghi mi hanno detto che non ripartiranno, è gravissimo perché si indebolisce il tessuto economico di un’intera città».

Perché non riapriranno?

«È un fatto naturale, ci sono attività che non godono di strutture proprie ed hanno costi di gestione elevati, a cui non riescono a far fronte e sono costretti a demordere. Non è una volontà. Poi c’è il problema dell’usura. Vorrei creare un tavolo tecnico con il sindaco per affrontare questa problematica, cercando di arginare questo cancro italiano che si può battere solo con la denuncia tempestiva. Non possiamo mettere in mano alla malavita organizzata il nostro sudore».

Negli anni passati il grande spazio di via dei Lecci chiudeva nel periodo estivo, spostando tutta la sua carica ed energia nel locale al Secondo Corso, mentre quest’anno resterà aperto «grazie ai grandi locali che permettono un distanziamento sociale sicuro ed il grande parcheggio gratuito, a differenza del centro dove sono a pagamento, quando invece dovrebbero essere gratuiti per aiutare l’economia».

Anche Ferdinando decide di inviare un suo messaggio di positività: «Noi piccoli e medi imprenditori siamo la locomotiva economica della città di Termoli, dobbiamo avere la forza di reagire, di mettere in campo tutte le nostre energie per dare alla comunità la forza di ripartire. Siamo l’anima di questa realtà, teniamo alta la china. Un sostegno a noi può fare in modo che ci sia una ripartenza progressiva che dia serenità all’intera comunità».

Luciana Pertosa, bar ‘Malisy’, l’ultima delle romantiche

Un po’ di romanticismo e di positività, nella vita, non guastano mai: ce lo hanno insegnato i film degli anni ’50 ed i libri e, oggi, ce lo ha ricordato Luciana Pertosa del bar Malisy che sorge al centro di Corso Nazionale. Con la voce un po’ afona «a causa delle mascherine che ci costringono ad urlare di più», il sorriso di Luciana ha infuso allegria a tutti noi: «In giro si respira allegria, le persone sorridono mentre bevono il caffè. Ce la faremo. Ci stiamo abituando a questa nuova normalità, con le mascherine che sono entrate a far parte del nostro outfit».

Chi ha un’attività è abituato a non avere orari o giorni di ferie: la pandemia ha restituito, invece, il tempo libero. Come hai trascorso la reclusione? «Mi sono dedicata alla lettura che mi ha ridato la voglia di ripartire. Ho sempre amato il mio lavoro ed ora che vedo i sorrisi che quel momento al bar riesce a regalare, sono contenta anche io e sono soddisfatta di aver riaperto. Siamo noi persone il tessuto sociale della città, torneremo presto ad essere la Termoli di sempre. Rinasceremo più forti e pronti per la prossima estate. Ognuno di noi può dare qualcosa per migliorare la città».

Come pensi dell’ordinanza di chiusura alle 23? «Penalizza maggiormente le attività, soprattutto nel fine settimana. Penso che con il servizio al tavolo si sarebbe potuto evitare. Si sarebbe potuto chiudere più tardi evitando l’asporto. Il sacrificio, per fortuna, è breve visto che il sindaco sembra positivo ed ha affermato, a più riprese, che si tratta di una decisione temporanea. Voi sorridete sempre, è fondamentale. Ci fa sentire meglio e trasmette allegria, rendendo tutto più semplice».

L’ondata di positività di Alessio Di Giuseppe del Victör Mixology Bar

Il Victör Mixology Bar di via IV Novembre, 6 è ancora chiuso ma Alessio Di Giuseppe, che lo gestisce assieme al socio Michele Tozzi, è in procinto di riaprire. Luogo di aggregazione, divertimento ed intrattenimento prettamente serale, il Victör è un grande famiglia che, anche durante l’emergenza, è rimasta unita: «Dopo la bomba esplosa abbiamo mantenuto calma e nervi saldi per riuscire a capire quali errori non commettere. Ci ha fatto piacere aver creato qualcosa in questi anni, con la vicinanza di tutta la famiglia del Victör, la voglia e la capacità di sentirci parte integrante di un valore che abbiamo creato. Siamo ben lieti di riprendere a fare ciò che facciamo con passione per noi, per voi, per tutti». A cambiare non sarà solo l’approccio al cliente, ma anche quello agli eventi ed alle serate organizzate: «Non ci aspettavamo questa bomba ed avevamo già preso accordi per portare il Victör al mare, assieme all’amico socio Michele e al dj termolese ormai internazionale Mark Di Meo. Non ne avremo la possibilità, ma abbiamo inventato qualcosa. Riapriamo venerdì 5 giugno con tutta la sicurezza e gli accorgimenti, abbiamo voglia di stare bene».

Sai che dovrai chiudere alle 23? Cosa ne pensi? «Per le attività prevalentemente serali, come la nostra è una restrizione, anche perché la gente esce per quell’ora. È restrittivo, ma potrebbe essere opportunità: si esce prima, ci si diverte ugualmente e si rientra prima. Non è per forza una dannazione per tutti, bisogna sapersi divertire. La chiusura anticipata rappresenta un’opportunità per l’intera collettività che può approfittarne per migliorarsi, attraverso un approccio più consapevole al divertimento. Spero che possa essere un punto di partenza positivo per tutti. Vorrei, però, dire una cosa: non tutte le zone della movida e non tutti i locali sono uguali. Non tutti hanno la medesima clientela pertanto, per le prossime volte, prevediamo delle azioni mirate verso certe dinamiche».

Mandaci un messaggio di positività: «Com’è nel Dna del Victör, ci piace tutto ciò che è buono, bello e ben fatto. Abbiamo preso una Beluga Vodka Allure da condividere con tutti: sia con chi ci verrà a trovare di persona ed ha voglia di riprendere a vivere e stare bene sia virtualmente con chi non potrà esserci. Vi inviato a prenotare la vostra serata sul sito victormixologybar.com. Riprendiamo a vivere!».

Figli e figliastri di Pasquale Russo de ‘La Sacrestia’: «Solo uniti si vince»

Riaperta il 28 maggio, dopo tanto tempo, il ristorante pizzeria ‘La Sacrestia’ in via Cleofino Ruffini, 48, sorge nel cuore pulsante della città. Animo battagliero e cuore d’oro, Pasquale Russo non ha peli sulla lingua e continua a mandare avanti la sua attività, malgrado le difficoltà del tempo: «Non possiamo lamentarci, anche se il problema grosso è rimasto: noi ormai siamo reduci di brutte botte da tutte le parti. Oggigiorno, per adeguare i nostri locali e portarli ad accogliere un certo livello di presenze, abbiamo dovuto investire denaro. Il nostro governo, però, ci ha girato sempre le spalle. Non parlo solo per me che sono imprenditore, ma anche della cassa integrazione per i ragazzi impiegati che hanno famiglia e che non riescono a portarla avanti. Per loro non è arrivato ancora nulla. Ci sono state solo prese in giro. Ci hanno girato tutti le spalle: governo, banche, finanziarie. Siamo reduci di morte. Riapriamo i locali, modificati per la sicurezza, ma abbiamo dei costi per farlo: sanificazione, pane e posate imbustate, tovaglie monouso messe all’arrivo dei clienti. Il sindaco, per ciò che è nel suo potere, ci sta aiutando: ad esempio non ci sta facendo pagare la Tosap (tassa di occupazione suolo pubblico), ma vorrei dire una cosa: visto che i dipendenti del Bingo hanno avuto cassa integrazione, così come le altre fabbriche, è necessario che arrivi un piccolo aiuto anche per questi ragazzi. Non si possono fare figli e figliastri».

Come i suoi colleghi, anche ‘La Sacrestia’ ha dovuto sacrificare dei posti a sedere in nome della sicurezza: «Siamo passati da 240 a 115 posti a sedere, con la speranza che qualcuno inizi a muoversi e venga a mangiare ed a divertirsi. Non dovete avere paura, Termoli come contagi ne ha pochi, con le giuste precauzioni si sta tranquilli. Mi auguro che le attività riaprano, malgrado la botta ricevuta. La torta possiamo dividercela insieme, siamo tutti sulla stessa barca. Dobbiamo accettare e rispettare le normative, anche grazie alle Forze dell’Ordine. A tutti i collaboratori ed colleghi dico: non facciamoci prendere dal panico, stringiamo i denti ed andiamo avanti. Termoli è grande, non ci manca nulla. Vogliamo dare il cuore a Termoli, ma dobbiamo essere tutti uniti, almeno per una volta. Usciamo fuori dal panico, dobbiamo riavere la bandiera blu e tornare alla Bit. Amiamo Termoli, diamole cuore ed anima».

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione