Linea elettrica da 20mila volt "fantasma", in via Udine chiedono mappatura e sicurezza

Periferie dom 31 maggio 2020
Attualità di La Redazione
3min
Cantieri in via Udine ©TermoliOnLine
Cantieri in via Udine ©TermoliOnLine

TERMOLI. Periferie e strade di lottizzazione, gioie e dolori. Nuovo intervento del comitato di via Udine. «Abbiamo da poco potuto rivedere la presenza degli operai nel nostro quartiere. Come avevamo anticipato, i lavori di messa in sicurezza di alcune strade cittadine sono ripresi, per il loro completamento, nella nostra Via Udine.

È già a buon punto la sostituzione dei pali della rete di illuminazione pubblica con dei pali a norma e con corpo illuminante a led, tecnologia che consentirà consistenti risparmi sui consumi di energia elettrica. È stato spostato il palo pericoloso, in area della rotonda, fino a bordo marciapiedi. Sarebbe stato più opportuno posizionarlo all’interno del marciapiedi per toglierlo dalla sede stradale, ma qualcuno dei condomini cui l’area appartiene si è opposto e quindi il palo è stato posizionato laddove potete vederlo, a bordo strada .A questo proposito volevamo fare una piccola riflessione: siamo sempre pronti a dire che le cose debbano essere fatte bene, che la sicurezza viene prima di tutto e via discorrendo, ma se dobbiamo contribuire in prima persona alla fattibilità delle cose, cedendo un minimo della nostra “sovranità territoriale”, allora il concetto si inverte. Persino trenta centimetri di taglio di marciapiedi diventano pericolosi per il proprio condominio. Esemplare, nulla da eccepire. Se il Comitato di Via Udine ragionasse in questi termini saremmo ancora qui a portare avanti una battaglia per quello che noi riteniamo sia il bene della collettività? Qualcuno crede che non ci voglia un certo impegno per dare voce a cittadini che altrimenti avrebbero ben poche opportunità di farsi sentire? Che anche noi stiamo cedendo del nostro per il bene comune?

Per contro, a poche centinaia di metri da quel palo si stanno effettuando lavori di scavo nei giardini privati compresi tra via Venezia e via Udine per il posizionamento di una condotta di acque bianche, destinata a far defluire le acque meteoriche da via Venezia (ove se ben ricordate si sono sempre formati ristagni d’acqua con danneggiamento della pavimentazione stradale) a via Udine, e da questa verso valle. Qui il passaggio della condotta è stato praticamente imposto con la giustificazione della pubblica utilità, oltre che per il fatto che si andava intervenire in un’area tecnicamente ancora “di lottizzazione”.Vero è che la condotta delle acque bianche dovrà assolvere all’importante incarico di evitare i ristagni d’acqua in via Venezia, che in mancanza avrebbero a breve causato il danneggiamento del manto stradale da poco ripristinato a nuovo, ma è altrettanto vero che i giardini privati si vedono adesso attraversati da una condotta che privata non è, facendo parte di un intervento pubblico.

Ci sarà da assicurarsi che la futura manutenzione della condotta rimanga di competenza pubblica, altrimenti saremmo al paradosso. In proposito saremo qui a chiedere lumi e rassicurazioni, possibilmente non solo verbali poiché, come solevano recitare i latini: “verba volant” e solo “scripta manent”. In relazione allo scavo nei giardini privati per il passaggio della condotta di acque bianche e come ricorderete da un nostro precedente post, è stato necessario da parte dell’impresa chiedere all’Enel il distacco temporaneo dell’energia elettrica per poter consentire l’esecuzione dei lavori in sicurezza, dato che nell’area (giardini privati) è presente una linea di corrente a 20.000 Volt che sarebbe estremamente pericoloso anche solo intaccare. Che pare non essere mappata. All’Enel di Termoli non risulta, però le indagini condotte con le apposite apparecchiature dicono che c’è e che è una linea attiva. Pensiamo sia paradossale che ci possa essere una incongruenza di queste dimensioni: che ci sia una linea “fantasma” a 20.000 Volt in terreni privati e che non sia segnalata, con grave pericolo per l’incolumità di eventuali operatori che in futuro possano trovarsi ad effettuare lavori di scavo nell’area. Crediamo che chi ha la responsabilità della gestione delle linee elettriche debba intervenire al più presto, mappando e quindi segnalando la posizione della condotta o, se è una linea dismessa, disattivandone il passaggio di corrente. Chiediamo troppo?»

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