«Mancano le ostetriche nei Punti nascita del Molise, situazione al collasso»

La denuncia mer 03 giugno 2020
Attualità di La Redazione
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Punto nascita di Termoli ©TermoliOnLine
Punto nascita di Termoli ©TermoliOnLine

TERMOLI. Non c'è tregua per l'Asrem, riaperti gli ambulatori, monta la questione della carenza di ostetriche, come sollevato dalla Fials, non solo all'Azienda sanitaria regionale del Molise, ma anche allo stesso Governatore Toma.

«ll diritto alla salute dei cittadini, si misura attraverso la qualità e la quantità delle prestazioni sanitarie erogate e diventa esigibile soltanto quando, nelle unità operative ospedaliere, sono presenti tutte le figure professionali e di supporto necessarie per assistere I'ammalato in sicurezza. lnvece, nelle unità operative di ostetricia e ginecologia, nelle sale parto e nelle sale operatorie degli ospedali di Campobasso, lsernia e Termoli, non vi è personale a sufficienza per garantire l'assistenza san itaria in emergenza-urgenza.

La carenza di ostetriche turniste è cronica già da qualche tempo e in quest'ultimo periodo è ai limiti del collasso, rivestendo una tale gravità da mettere in pericolo la sicurezza dei nascituri e delle puerpere che giungono in ospedale pronte per partorire.

Purtroppo, la grave carenza di ostetriche nel turno pomeridiano e nel turno notturno ci consegna un vuoto che rischia di far implodere le tre unità operative deitre ospedalidella Regione Molise.

Non si può lasciare I'intero reparto di degenza senza ostetrica perché bisogna correre in sala parto e in sala operatoria per assicurare la nascita del bambino in sicurezza Nella realtà sembra di essere in un campo di battaglia dove nessuno si può tirare indietro e I'unica ostetrica prevista nei turni di servizio di pomeriggio e di notte o addirittura reperibile dovrebbe fare miracoli. La strutturale carenza di ostetriche, aggravata dalle assenze per infortunio sul lavoro, malattia, congedi straordinari e limitazioni varie, non permette più di programmare iturni di servizio facendo saltare puntualmente anche la programmazione dei riposi e delle ferie.

Questo accade da diversi anni tant'è che le lavoratrici in passato hanno fatto ricorso anche agli organi di tutela e nonostante siano stati informati ivertici aziendali, tutto continua come se nulla fosse accaduto. Pur tuttavia, l'Azienda Sanitaria non intende farsi carico concretamente a trovare la soluzione definitiva, perche dal punto di vista numerico lo standard sarebbe rispettato; ecco perché ll sindacato sivede costretto a diffidarla affinché ponga rimedio definitivamente a queste carenze. I professionisti della sanità: ostetriche, infermieri, Oss e ausiliari, non possono più subire imposizioni di orari di servizio in contrasto con il Ccnl e lesivi della loro dignità professionale. La buona volontà e la pazienza non bastano più, adesso denunciamo pubblicamente l'immobilismo di un governo non curante della sanità che mette a rischio la salute delle donne ricoverate e delle lavoratrici delle citate Unità Operative».


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