Mafalda, nasce il comitato civico "No Rifiuti"

La protesta gio 02 luglio 2020
Attualità di La Redazione
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Mafalda, nasce il comitato civico "No Rifiuti" ©Termolionline.it
Mafalda, nasce il comitato civico "No Rifiuti" ©Termolionline.it

MAFALDA. Nasce il comitato civico “No rifiuti”. «Cari concittadini, come avrete già avuto modo di appurare tramite gli aggiornamenti sui social e nelle occasioni di ritrovo, da giorni è attivo il COMITATO CIVICO “NO RIFIUTI”, nato con lo scopo di invitare gli Amministratori della nostra Mafalda a desistere dalla volontà di far procedere la ditta Molise Ambiente Srl allo smaltimento dei rifiuti nei pressi della nostra zona industriale, portando così a termine il progetto dell’Amministrazione Riccioni (correva l’anno 2016). Sì, avete inteso bene, l’Amministrazione vuole portare a termine proprio un progetto dell’ex Sindaco Riccioni, ma nessuno dimentica che in campagna elettorale appena un anno fa il Sindaco Matassa e i futuri amministratori hanno palesato ripetutamente ai quattro venti che il proprio operato sarebbe stato in totale discontinuità con quello dell’ex Sindaco. “Parole, soltanto parole”!

Per citare proprio i nostri attuali amministratori, qui “il sorriso è (davvero) d’obbligo”!

Sulla pagina di “Prima Mafalda” è stato dichiarato: “la nostra amministrazione si è posta in ottica di continuità amministrativa relativamente al progetto stesso, non avendo evidenziato particolari criticità in termini di inquinamento, non essendoci odori né fumi, salvaguardando la possibile creazione di posti di lavoro, nonché l’introito per il Comune di Mafalda derivante dall’affitto del capannone industriale per euro 48.000,00 annui”.

Chiunque dotato di buon senso civico non può non cogliere tante incongruenze in queste poche righe.

Oltre alla scelta incoerente e opportunistica di questa continuità amministrativa contestuale al progetto, siamo davvero sicuri che quest’ultimo non presenti criticità d’impatto ambientale? Dalla visura camerale della Molise Ambiente ci risulta che la ditta si occupi di “raccolta, trasporto, conto proprio o conto terzi, stoccaggio, smaltimento, compattazione, compostaggio e riciclaggio di qualsiasi tipo di rifiuto, di tutti i tipi di rifiuti pericolosi, tossici, nocivi e speciali”.

Per giunta il tutto da realizzare in un’area da sempre votata all’agricoltura,al turismo e alla produzione locale, nonché punto strategico tra l’Abruzzo e il Molise. Chi mai vorrà visitare i nostri luoghi sapendo che ad accoglierlo all’ingresso del paese ci saranno tonnellate d’immondizia? Perché diciamocelo: nel progetto presentato al Comune di Mafalda su 98.500 tonnellate/anno previste in ingresso nell’impianto, ben 49.200 tonnellate/anno saranno costituite dai tristemente famosi rifiuti con codice CER 191212, le famose ecoballe.

Qualcuno potrebbe chiedersi se questa deturpazione del nostro paesaggio avrebbe almeno dei vantaggi economici. Giudicate voi, cari Mafaldesi, se pochi posti di lavoro e un introito di appena 48,000 annui siano motivi validi per esigere questo scempio paesaggistico ed ambientale. Davvero così poco vale per i nostri Amministratori la salvaguardia della nostra Mafalda? Al sindaco e agli Amministratori auguriamo di fare scelte di sviluppo più oculate ed opportune, in vista delle quali oneri e onori procedano di pari passo per il bene di tutti, e non solo dei pochi interessati: “A buon intenditor poche parole!”. Il Comitato, in collaborazione con i Sindaci e i cittadini dei paesi limitrofi, s’impegna dunque a contrastare quest’iniziativa che sarebbe passata in sordina se i consiglieri di minoranza e il consigliere Finamore non avessero dato l’allerta. Caro Sindaco, a quella che doveva essere una sorpresa, noi rispondiamo: “NO, GRAZIE!”. #NORIFIUTI».

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