Al via il bonus vacanze, ma dallo studio Corsera in Molise non lo accettano

E...state a casa gio 02 luglio 2020

Campobasso, Termoli, Campomarino L'indagine svolta da "Il Corriere della Sera" evidenzia come il Molise (assieme a Basilicata e Calabria), sia escluso dall'utilizzo del voucher per le vacanze 2020.

Attualità di Valentina Cocco
2min
Bonus vacanze, la mappa ©Corriere.it
Bonus vacanze, la mappa ©Corriere.it

MILANO. È stato inserito nel cosiddetto ‘Decreto rilancio’ con il doppio obiettivo di consentire agli italiani di riprendersi dopo la pandemia da Covid-19 e di incrementare le vacanze nella nostra splendida Italia, tra i primi paesi europei ad essere colpiti dal virus. Il bonus vacanze, disponibile da ieri e che può contare su uno stanziamento di 2miliardi e 400mila euro (500 euro a nucleo familiare da tre persone), mostra sin da subito alcuni problematiche: al di là delle lungaggini del procedimento, molti utenti hanno infatti segnalato che il sistema era spesso irraggiungibile o faticava ad accettare la documentazione richiesta, c’è un flop ancora maggiore che riguarda le strutture che lo accettano e che, in Italia, sono pochissime (4 hotel su 10).

L’indagine è stata condotta (e pubblicata) dal sito “Il Corriere della Sera” che, lo scorso 30 giugno, ha contattato le strutture alberghiere ed extralberghiere per sapere chi accettasse il bonus vacanze: il test ha permesso di scoprire che solo il 4,2% tra alberghi, villaggi, camping, agriturismi, b&b presenti sul suolo italiano accetta il pagamento tramite il carnet governativo. Si tratta di una percentuale già di per sé minima e che, per il nostro Molise, si aggrava ancora di più: delle 71 strutture presenti in Regione nessuna sembrerebbe accettare il bonus, come evidenziato nell’articolo di Claudio Bozza da ieri sul sito del giornale nazionale.

Se il bonus è finanziato dal Governo e stanziato per agevolare le vacanze in Italia, per quale motivo allora i proprietari delle strutture ricettive non accettano questa modalità di pagamento, riconosciuta nel decreto ad hoc? La risposta più ovvia sta nelle modalità con cui, il bonus, sarà poi restituito agli imprenditori: non solo questi ultimi dovranno anticipare in toto il servizio offerto (che per le famiglie è così diviso: 80% sotto forma di sconto e 20% come detrazione di imposta), ma potranno recuperare la percentuale maggiore solo attraverso il credito di imposta, con tempi e modalità ancora da stabilire.

Una condizione che, in un momento storico già di per sé difficile, non consente agli imprenditori di aderire al voucher vacanza, preferendo una strada diversa: molti scelgono di applicare uno sconto a chi decide di pernottare per più giorni, altri ancora decidono di far pagare meno le stanze in periodi dove il flusso turistico è fiacco, proprio per destagionalizzare il turismo.

La nostra regione, però, non è l’unica ad avere questo record negativo: viene accompagnata, non che questo sia di consolazione, da Basilicata e Calabria che, pur superando il numero di strutture presenti (214 nel primo caso e 701 nel secondo), non consente il pagamento tramite il bonus per gli stessi motivi che hanno spinto, gli imprenditori molisani, ad evitarlo.

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