«Ponte dello Sceriffo sulla Fondovalle del Biferno. Perchè non si effettuano i lavori?»

Sveglia mer 08 luglio 2020
Attualità di La Redazione
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Ponte dello Sceriffo ©Termolionline.it
Ponte dello Sceriffo ©Termolionline.it

LARINO. «Ponte dello Sceriffo sulla Fondovalle del Biferno. Perchè non si effettuano i lavori?»

A chiederlo è il sindaco di Larino, Pino Puchetti, nel solco della polemica sui lavori post sisma.

«Sono due anni che attendiamo i lavori di messa in sicurezza del Ponte, meglio conosciuto come dello Sceriffo, posto sulla Fondovalle del Biferno all'altezza dello svincolo per Larino. Una infrastruttura strategica che serve non solo il centro frentano ma anche i Comuni che dalla sponda sinistra del Biferno per collegarsi alla 647 devono attraversalo per recarsi a Termoli o Campobasso. Un ponte che, dall'agosto 2018, dai giorni del sisma che ha interessato proprio questa zona non è più transitabile da parte dei mezzi pesanti ergo nemmeno dagli autobus di linea che salivano fino alla piazzola realizzata nelle vicinanze per facilitare, dopo anni di assenza, la salita e la discesa in sicurezza dei passeggeri.

Da due anni attendiamo che la Regione faccia qualcosa. La situazione non è più sostenibile. Tutti i giorni noi sindaci dell'area riceviamo decine e decine di segnalazioni da parte dei nostri concittadini, dai tanti pendolari che hanno perso il diritto sacrosanto di recarsi al lavoro con i mezzi pubblici perché quest'ultimi non sono autorizzati a percorrere le rampe di accesso al ponte e quindi a transitarvi, nemmeno a senso unico alternato.

A questa situazione si aggiunga anche che l'Anas, da parte sua legittimamente, procede ad emettere sanzioni anche elevate proprio agli autobus che in alcune occasioni si sono fermati sulla Statale per esplicare il servizio pubblico. Siamo tornati indietro di tanti anni. L'amministrazione frentana in passato d'accordo con le amministrazioni vicine (Palata, Montecilfone, Acquaviva Collecroce e Guglionesi) si era spesa per poter avere una piazzola di sosta proprio per evitare ingorghi sulla Statale. Ebbene a causa del sisma tale piazzola è irraggiungibile da parte dei mezzi pesanti. Non capiamo il perché non ci si attivi per mettere in sicurezza l'infrastruttura e consentire il ritorno alla normale circolazione stradale su quel tratto.

I fondi ci sono, chiediamo che siano attivate le procedure per procedere all'esecuzione dei lavori. Siamo stanchi di aspettare provvedimenti che in uno Stato di diritto dovrebbero avere la priorità perché necessari non a singoli cittadini ma alla comunità nel suo complesso».

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