Marciapiedi come trappole in via Volturno: erbacce e buche minacciano i pedoni

Giungla urbana lun 13 luglio 2020

Termoli I marciapiedi in via Volturno sono un vero e proprio percorso di guerra: tra avvallamenti, buche e vegetazione infestante, per residenti e turisti camminare è una prova di coraggio.

Attualità di Valentina Cocco
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Marciapiedi in via Volturno ©TermoliOnLine
Marciapiedi in via Volturno ©TermoliOnLine
Via Volturno: marciapiedi come trappole

TERMOLI. Li chiamano marciapiedi e dovrebbero (e qui il condizionale è d’obbligo) essere le corsie preferenziali per i pedoni: un’oasi sicura lontano dal traffico, non a caso si trovano su un livello rialzato rispetto a quello della strada, e dal rischio investimenti. Nella realtà dei fatti, però, di queste isole tranquille e percorribili in totale sicurezza se ne vedono ben poche: a causa degli squarci causati dalle radici degli alberi, di ‘rattoppi’ nell’asfalto divenuti ormai piccoli crateri, percorrere le vie termolesi equivale ad una vera e propria prova di sopravvivenza nel percorso di guerra che è la giungla urbana.

Il problema è diffuso su tutto il territorio comunale, dal centro cittadino fino alle periferie: siamo stati in via Volturno, nel quartiere di San Pietro che ospita tre plessi scolastici (asilo nido, scuola materna ed elementari), alcune attività ricettive ed una chiesa e dove la situazione risulta gravissima. Le radici degli alberi hanno rialzato i marciapiedi e le erbacce hanno occupato gran parte del percorso, con il risultato che i pedoni sono costretti a dribblare gli ostacoli per evitare cadute infauste.

Decidere di passeggiare per il quartiere periferico vuol dire tenere lo sguardo fisso a terra, mantenendo la concentrazione per evitare storte e conseguenti cadute che potrebbero provocare danni molto più seri. Su cento metri di marciapiede, sono tantissimi, forse troppi, i punti in cui i pedoni sono costretti a scendere, impegnando la strada destinata al transito delle vetture, per poter proseguire e raggiungere le proprie mete, con il rischio concreto di essere investiti. Inimmaginabile, poi, solo pensare di poter percorrere le arterie con un passeggino od una carrozzina: lo spazio è troppo esiguo per poterlo fare ed i tranelli sono troppi, tra cui i rami spezzati degli alberi causa vento forte rimasti a terra.

Da un marciapiede all'altro la situazione non cambia, malgrado gli sforzi delle varie amministrazioni di porre una ‘pezza’ laddove le buche erano troppo evidenti. L’insidia, è il caso di dirlo, è sempre dietro l’angolo: dislivelli, crepe causate dalle radici degli alberi e dal tempo che hanno reso i marciapiedi ‘gobbi’, buche accanto ai tombini e cordoli bianchi spaccati in più punti rendono i percorsi pedonali delle trappole per chiunque.

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