Sanità, guerra Toma-Giustini ma Facciolla rilancia: «C’è l’accordo politico»

Salute pubblica lun 13 luglio 2020
Attualità di La Redazione
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Vittorino Facciolla ©TermoliOnLine
Vittorino Facciolla ©TermoliOnLine

TERMOLI-CAMPOBASSO-LARINO. La questione della sanità continua a tenere banco sulla scena politica molisana. A parlare è Vittorino Facciolla, consigliere regionale del Partito Democratico: «In un’intervista di questa mattina il presidente Toma dà l’ennesimo colpo di grazia alla Sanità molisana annunciando in pompa magna che l’ospedale Covid e Centro malattie infettive a Larino non si farà e che invece i malati covid saranno distribuiti a Campobasso e Termoli (con l’aumento di una manciata di posti nel reparto di rianimazione).

A stretto giro, nel pomeriggio, gli risponde il commissario Giustini smentendo le parole del presidente e dicendo che ‘ha perso un’altra occasione per stare zitto perché di ufficiale non c’è nulla se non il fatto che il Ministero ha bocciato entrambi i progetti’.

Questa è solo l’ennesima messa in scena dell’aberrante teatrino al quale Toma e Giustini ci costringono ad assistere da mesi a colpi di interviste, in diretta tv, online e a microfoni spenti.

Al di là dell’ennesimo schiaffo al Basso Molise e alla ormai cronica mancanza di programmazione che possa ridare dignità allo sviluppo economico di questa parte della regione dove risiede il maggior numero di molisani, al di là della mancanza di attenzione ai cittadini con cui questo governo regionale opera le sue scelte, quello che appare evidente in maniera lapalissiana è il cambio di rotta del commissario Giustini.

Proprio lui che fino ad una settimana fa si faceva difensore dei diritti della salute dei Molisani andando contro il presidente Toma e presentando egli stesso un piano per la realizzazione del centro covid a Larino ora, secondo quanto dichiarato dal presidente Toma nell’intervista di oggi al quotidiano Is News, è colui che firma il così detto accordo “rimodulato con approvazione unanime della struttura commissariale”.

Ecco quindi un accordo che ha tutta l’aria di un patto politico più che di un accordo fatto nell’interesse dei cittadini molisani.

Il commissario Giustini è stato nominato in quota Lega ed è palese come fino ad oggi sia stato considerato poco o niente dal presidente Toma che addirittura era arrivato al punto di vantarsi di aver presentato al Governo un piano per il centro covid diverso da quello del commissario Giustini.

In tutti questi mesi i molisani sono stati presi in giro da Toma e Giustini, l’uno dirigendo le danze in Consiglio regionale ed esautorando l’assise da qualsiasi ruolo e autorità, l’altro facendo scrivere progetti privi di valore ma evidentemente utili a lui per trovare gli equilibri politici che evidentemente cercava.

Molto probabilmente adesso che la Lega sta mettendo alle strette il presidente che a più riprese ha dimostrato di adottare soluzioni last minute (si veda la nomina dell’assessore Marone) pur di salvare la sua poltrona, casualmente Toma e Giustini entrano in sintonia e trovano un accordo. Una pax politica finalizzata ad ottenere i finanziamenti statali per il Covid.

L’ennesimo atto di arroganza in barba alle esigenze dei cittadini, in barba alla necessità di sviluppo del territorio, in barba persino ad un documento sottoscritto da 120 sindaci.

Ma davvero questa gente crede che i molisani abbiano l’anello al naso?

Qualora Giustini si allontanasse dal ruolo per cui è stato scelto ovvero quello di fare l’interesse del territorio e dei molisani come unica soluzione non gli resterebbero che le dimissioni».

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