Musica e dintorni nei locali, fa discutere l'ordinanza anti-schiamazzi a Guglionesi

Restrizioni lun 27 luglio 2020
Attualità di La Redazione
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La piazza di Guglionesi ©Termolionline.it
La piazza di Guglionesi ©Termolionline.it

GUGLIONESI. Dopo la pubblicazione e la consegna dell’ordinanza numero 49 del 24 luglio 2020, avente ad oggetto “Prevenzione e repressione degli schiamazzi, dei rumori molesti nonché dei comportamenti in pubblico lesive del decoro e della viabilità urbana. Divieto di schiamazzi derivanti da impianti stereofonici presenti all’interno di locali commerciali, bivacco, stazionamento e assembramento chiassoso”, non sono mancati i commenti negativi da parte sia di molti gestori di bar e sia dei clienti. E non parliamo solo di clienti abituali, ma anche di persone che nel weekend hanno voglia di staccare la spina, hanno voglia di ritrovarsi in comitiva, e parliamo anche di famiglie con figli, seduti al tavolino di un bar a gustarsi qualcosa da bere e a sentire musica.

Sappiamo che gli schiamazzi sono all’ordine del giorno, lo sono sempre stati. Sappiamo che ci sono cittadini che si lamentano, «ma sappiamo anche che sono gli stessi cittadini che poi dicono che Guglionesi è un mortorio, che non si fa nulla e che la gente fugge fuori paese».

E, infatti, sabato sera sono stati in molti a prendere le proprie auto per recarsi a Campomarino, a Termoli o persino a Vasto.

«Non possiamo tenere neanche la musica della televisione accesa- ci spiegano alcuni gestori- le serate non le possiamo fare ma la cosa più assurda è che all’1:30 dobbiamo aver ritirato e sistemato i tavolini che sono fuori dai nostri locali».

Un’assurdità che non va proprio giù. «Come si fa? Come fai ad andare a dire ai clienti scusate dovete andarvene? Come? Poi è normale che la gente non torna. E se la prende con noi baristi. E’ tutto così assurdo».

Come si fa a rilanciare il turismo nei nostri territori se da un giorno all’altro ti ritrovi tutti questi divieti? E ad agosto che torneranno i turisti, che già ora ci sono, come si dovranno comportare?

Qualche titolare di attività ha chiesto aiuto alla protezione civile per lo svolgimento di serate nel proprio locale, «ma ora a che serve? Ora non serve proprio più».

Non sappiamo come e perché sia stata presa questa decisione, possiamo immaginare che non ci sia stata altra scelta e, sicuramente, non vorremmo stare nei panni del sindaco che, in piena estate, attua questa ordinanza ma neanche in quelli dei proprietari dei locali che, con forza e sacrificio, dopo tre mesi di chiusura forzata, avrebbero voluto un piccolo rientro economico e tornare a far sorridere i clienti.

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