«La sanità privata non è un demone, ma risorsa da sfruttare nell’interesse dei cittadini»

La riflessione dom 02 agosto 2020
Attualità di La Redazione
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Ospedale San Timoteo ©Termolionline.it
Ospedale San Timoteo ©Termolionline.it

TERMOLI. «La sanità privata non è un demone, ma una risorsa da sfruttare al meglio nell’interesse dei cittadini».

E’ questa la riflessione domenicale del dottor Giancarlo Totaro, presidente del Fimmg-118.

«Troppo spesso si sono sentiti giudizi negativi sic simpliciter contro la sanità privata. Che il sottoscritto non possa essere tacciato di essere un difensore della sanità pubblica è cosa palese, ma è necessario adesso più che mai essere chiari sull'argomento specie in questo periodo di emergenza Coronavirus.

Ai molti pazienti cronici ed in terapia che in questi giorni hanno giustamente lamentata la difficoltà ad accedere nei mesi scorsi alle cure e le indagini strumentali e di laboratorio si vorrebbe ricordare loro: come avrebbero fatto senza la sanità “privata”?

Si provi a pensare per esempio come avrebbero fatto molti cittadini in terapia cronica, i diabetici, le donne in gravidanza, con persone patologie infettive etc, etc., se non ci fossero stati i laboratori privati.

Cosa c'è di immorale ed indecente in questo? La sanità privata a svolto il suo compito e meno male che c'era.

Per sgombrare il campo da ogni dubbio preconcetto è bene ricordare che mai come in questo caso si è messo in evidenza la funzione vicariante della sanità privata che vede chiaro il suo compito di aiutare la sanità pubblica a curare meglio i cittadini.

Certo non è condivisibile lo sperpero e la cattiva allocazione di soldi pubblici che tutta un'altra cosa.

La sanità privata non ha caratteristiche morali e non il belzebù come troppo spesso viene descritta, ma ha e deve avere un ruolo chiaro di aiutare il Ssr a curare meglio i cittadini.

La sanità privata è una risorsa che deve essere utilizzata al meglio perché concorre ad assicurare la salute dei cittadini e non c'è niente di scandaloso se questa prende una piccola parte di fondi pubblici per dare della buona sanità e molti cittadini, e non si può trasformare in un dogma morale, politico e alquanto qualunquista che la sanità privata sia l'unico male della sanità pubblica ed in particolare quella molisana.

Le storture che la politica ha provocato nell'uso della sanità privata non sono addebitabili agli operatori della stessa e tocca alla politica risistemare e coordinare al meglio le due forme organizzative nel rispetto della normativa vigente sia per distribuzione di fondi e sia per chiarezza sui compiti di ognuna nell'esclusivo interesse dei cittadini.

Le limitazioni imposte dall'assenza in Molise di un Dea di II livello costringono in qualche modo il Ssr a rivolgersi altrove per acquistare i servizi di cure specialistiche di cui i cittadini hanno bisogno come la neurochirurgia, la cardiochirurgia, le indagini diagnostiche etc.

Quindi la sanità privata è una risorsa e tocca ai politici non invertire le priorità e mettere al centro dell'attenzione la salute dei cittadini senza incorrere nella cattiva pratica di svendere l'interesse primario della salute dei cittadini in cambio di un ritorno politico elettorale».

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