San Basso, il mare e il futuro di Termoli

Storia & Amarcord lun 03 agosto 2020
Attualità di Luigi De Gregorio
3min
San Basso, il mare e il futuro di Termoli ©Termolionline.it
San Basso, il mare e il futuro di Termoli ©Termolionline.it

TERMOLI. Con la festività di San Basso del 2018 trovò una sua cadenza settimanale, alla domenica, spostata ad hoc oggi per la ricorrenza del santo patrono.

Parliamo della rubrica Storia & Amarcord, proposta con eccezionale assiduità e puntualità dal nostro amico Luigi De Gregorio, concittadino che vive a Milano ormai da quasi 9 lustri.

Nel corso del tempo questo spazio fisso su Termolionline è divenuto non solo una finestra temporale all’indietro, con la riproposizione di ricordi e aneddoti del passato in bianco e nero, ma anche un pungolo sull’attualità, sempre molto apprezzati dai lettori.

Ringraziamo Luigi per l’impegno che profonde e per gli spunti che propone, augurando a lui, come a tutti voi, buon San Basso, anzi Viva San Basso.

Un turista di passaggio o un marziano che capita a Termoli, dopo aver visto la spiaggia Nord, il perimetro del Borgo Antico e la spiaggia di Rio Vivo, dirà, al termine del giro turistico, che Termoli è un paese di mare.

E noi avremmo tutte le ragioni per dire Beh è la scoperta dell’acqua calda. Non ci voleva né intelligenza,né la vista dell’aquila per suddetta affermazione.

Inoltre entrambi (il turista ed il marziano) vedendo i festeggiamenti di San Basso e come essi si sviluppano (se pur nella forma limitata dalle regole imposte dal Covid19) comprendono che San Basso è il santo protettore della intera città e dei suoi marinai in particolare.

Quanto sopra ci dice che Termoli, per la sua natura morfologica e per le modalità (la processione per mare in particolare) in cui avvengono le festività del suo patrono, non può non essere che una cittadina dal sapore di salsedine,la cui storia, di oltre un millennio, è fatta soprattutto da uomini di mare. La pesca era tutto, la fatica per mare era molta, i pericoli del mare erano tantissimi, la protezione di San Basso era necessaria per Termoli e per i suoi marinai.

Questa importanza del mare per Termoli è confermata storicamente. Per dare un cenno. Intorno all’anno 1000, il commercio con le città della costa dirimpettaia Spalato e Ragusa (attuali Split e Dubrovnik) erano fiorenti. Alcune famiglie di Ravello e di Amalfi, residenti a Termoli, esportavano panni di lino e di lana ed importavano legname e spezie orientali. La popolazione termolese era di circa 5000 abitanti. La stessa dei primi anni ‘50 del secolo scorso, incredibile! Federico II, dopo aver realizzato la fortificazione della città (u’ Castill ed u’muraglion) decise d’investire anche sul potenziamento del porto. Insomma il mare c’era e c’era la vocazione del mare.

Ma ad oggi? E nei tempi più recenti? Suddetta vocazione col passar dei decenni è andata in decremento. Infatti, a parte la gestione del turismo di massa(ed a prescindere da Covid 19) con quale strategia e con quali sinergie abbiamo coniugato le potenzialità di un paese di mare e la crescita del benessere dei suoi abitanti? Insomma il mare è bellezza e sviluppo economico. Ma per quest’ultimo aspetto forse ci siamo un po’ distratti.

Ma la disattenzione, in generale, è un peccato veniale. Però, se la mancanza di attenzione adeguata la riferiamo a ciò che potrebbe dare il mare, in questo caso, la colpa è gravissima, perché le conseguenze sono vitali per il benessere dei cittadini e lo sviluppo della cittadina.

Ed infatti nella seconda metà del secolo scorso, invece di vedere la ricchezza potenziale del mare, ci siamo innamorati della Fiat . Ma anche altre due città di mare hanno avuto lo stesso sbandamento emotivo: Taranto per l’acciaieria Italsider (attuale Ilva) e Venezia per il petrolchimico della Montedison

Queste avventure extra mare hanno dato lavoro per alcuni decenni e non possiamo dimenticarlo. Ma sempre pochi in un’ottica plurisecolare. Ora forniscono ansia e lacrime.

Insomma, prima o poi, le fabbriche passano, il mare resta. Ed insieme ad esso, specificatamente a Termoli ci saranno sempre il promontorio, il Borgo Antico, il Castello e la protezione di San Basso.

Al quale, oltre al secolare affidamento della nostra cittadina, chiediamo di dare l’ispirazione d’amore ai giovani attuali e quelli delle future generazioni, verso il mare e verso Termoli affinché:

- la rendano più bella

- approfondiscano le potenzialità economiche di una cittadina di mare

- siano consapevoli di poter vivere nella doppia bellezza del mare e di Termoli

ricordandosi sempre di Lui, San Basso, e della sua benevola protezione.

Luigi De Gregorio



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