Migranti fuori controllo: fuggono ovunque, 32 a Campomarino, uno a Campolieto e 2 a Isernia
CAMPOMARINO. Trascorrono le ore e aumenta il numero dei migranti che si sono allontanati dalla struttura dell’ex Sweet Dreams, a Campomarino lido. Da 20 a 32 nell’arco della giornata. Intanto, stamani vertice in prefettura a Campobasso, tra il sindaco Silvestri, affiancato dall’avvocato Romano, e il prefetto Federico, assieme al vicario Pigliacelli.
Dal confronto è emerso come i tunisini approdati in Molise siano considerati migranti economici e pertanto dovranno tornare nel loro Paese di origine, da cui sono fuggiti.
Problemi anche a Campolieto uno dei nordafricani mancava all’appello. Situazione particolarmente grave se si pensa che proprio nel centro di prima accoglienza di Campolieto, due giorni fa, sono risultati positivi due richiedenti asilo posti ora in isolamento.
Il migrante poi è stato rintracciato e multato.
Infine, due sono scappati dal centro di accoglienza di Isernia.
Proprio in seguito al riscontro dei 2 contagi da Covid-19 successivamente allo screening effettuato da Asrem al loro arrivo in regione, nei prossimi giorni con molta probabilità potrebbero essere ripetuti i tamponi soprattutto nel Cas di Campolieto. Per tale ragione la fuga di uno di essi, che potrebbe essere divento positivo, crea allarme e preoccupazione.
Intanto i sindaci dei comuniinteressati, ove si trovano i Cas che hanno ospitato i migranti, sono sul piede di guerra. Ma anche il presidente della Giunta regionale Donato Toma è stato preso in contropiede dalla Prefettura che ha fatto sapere all’ultimo minuto di questi arrivi dall’hot spot della Sicilia.
Ancor più grave però, è la mancanza di uno screening con tampone molecolare effettuato alla partenza che potesse scongiurare l’esportazione in altre regioni di contagi da Covid-19. I migranti sono giunti in Molise con unicamente il risultato del test sierologico che, come è stato ampiamente dimostrato, ha una bassa affidabilità. In considerazione del fatto che si tratta di soggetti destinati a vivere in centri di accoglienza con altre decine di persone, il tampone molecolare doveva essere considerato necessario proprio ai fini del contenimento del contagio.
In considerazione anche dei numerosi casi di contagio di “importazione” che in questi ultimi giorni hanno fatto balzare di nuovo in avanti i casi di contagio in Molise, sarebbe auspicabile che, chi di dovere, come tra l’altro è stato previsto in altre regioni d’Italia, preveda che per i soggetti che rientrano dall’estero o per coloro che debbano essere inseriti in centri di accoglienza o comunità dove sussista la convivenza forzata tra più persone, sia obbligatorio prima dell’arrivo aver effettuato un tampone molecolare con esito negativo.
La quarantena fiduciaria, come è stato ampiamente dimostrato soprattutto nel caso del cluster dei venezuelani a Campobasso, non risulta essere sufficiente ad evitare che il virus si diffonda perché spesso non viene rispettata.
I centri di accoglienza che hanno ospitato i 171 migranti provenienti dalla Sicilia continuano ad essere piantonati dalle forze dell’ordine h24 e i richiedenti asilo sono posti in quarantena. Tutto questo però non ha evitato che potessero trovare una via di fuga e allontanarsi indisturbati.