Aria di scissione in via Udine, residenti preparano il "contro-comitato"

Divorzio sab 08 agosto 2020
Attualità di La Redazione
4min
In via Udine ©Termolionline.it
In via Udine ©Termolionline.it

TERMOLI. Una trentina i residenti pronti a costituire un comitato alternativo, ieri c’è stato un sit-in di una delegazione di alcuni di loro. «Noi residenti di via Udine a Termoli (una parte significativa) si trovano costretti a rispondere al post su Facebook del 2 agosto 2020 del cosiddetto “comitato via Udine e dintorni”.

Purtroppo ci troviamo a contestare lo scrivente del post di Facebook (tipico scrivente con funzione da leone da tastiera), il quale risponde oltretutto maleducatamente ai commenti dei residenti che non condividono alcune riflessioni dello stesso Comitato. Un comitato auto referenziato, di cui il presidente si è autoproclamato leader maximo del quartiere senza nessuna democratica condivisione di argomenti, in preda a una preoccupante ossessività civica. Il post del presunto comitato contesta addirittura alcune critiche legittime degli stessi residenti di via Udine, riferendo a noi residenti frasi quali: “ persone egoiste che annichiliscono la quota di senso civico”. Insomma questo Comitato di via Udine tutto sembra salvo che un’aggregazione civica di quartiere, bensì una sorta di comitato-setta dittatoriale i quali aderenti rappresentano una esigua minoranza, di parte politica schierata, con nessuna possibilità di dialogo. In aggiunta il leader “neo fenomeno in salsa termolese” del comitato si adduce riconoscimenti quale “influencer” unico presso il Comune di Termoli (la casa di tutti i cittadini) che, pensate un po’, si è reso protagonista di discussioni fuori luogo anche negli ambienti istituzionali comunali. Allora Noi residenti, una gran parte significativa , non si riconosce in tale comitato ne tantomeno ne riconosce il suo leader maximo auto referenziato». Ma cosa aveva scritto il comitato di via Udine e dintorni? «A quanto pare la colorazione e la delimitazione del marciapiedi a raso nel tronco nord di Via Udine sta sollevando molte polemiche, oltre che tante critiche. È come se il marciapiedi stia sottraendo spazi vitali ai parcheggi delle autovetture, ma non è affatto così.

Riassumiamo brevemente, perché più di qualcuno sembra avere la memoria corta: prima che iniziassero i lavori di messa in sicurezza, nel tronco nord di Via Udine esistevano due “marciapiedi a raso”, uno per ogni lato della strada, delimitati da una serie di paletti metallici disposti in serie ad impedire che le autovetture andassero ad invadere tali spazi, destinati alla circolazione pedonale. Col passare del tempo, più di qualche paletto era stato opportunamente divelto laddove alcuni avevano comodità di ricavare un parcheggio strategicamente vicino al proprio ingresso di casa. Senza ovviamente considerare che l’interruzione di un tracciato pedonale costringeva l’eventuale pedone ad effettuare una deviazione verso la carreggiata percorsa dalle automobili, con i rischi che tale cosa comporta. Ma tanto, generalmente i pedoni accettano la cosa senza protestare, anche se in cuor loro ti bestemmiano. All’avvio dei lavori, i paletti sono stati rimossi non per far posto alle autovetture, bensì per ottimizzare gli spazi esistenti: è stato previsto di unire i due mezzi marciapiedi su un unico lato per poter delimitare dei parcheggi correttamente sull’altro lato. Il lato marciapiedi era ovviamente quello in cui erano presenti i pali dell’illuminazione ma, complice la lentezza con la quale i lavori sono stati eseguiti e la non tempestiva colorazione degli stessi, gli spazi marciapiedi sono stati occupati dai residenti la cui abitazione è prospiciente tali spazi, con buona pace dei pedoni che, ovviamente, non hanno più avuto alcuno spazio di percorrenza se non la strada stessa, su cui transitano i veicoli a motore.

Ci sbagliamo? A volte è triste dover constatare che le persone possono avere una quota di egoismo che annichilisce la quota di senso civico che ciascuno di noi dovrebbe avere, solo per stare un peletto più comodi col parcheggio sotto casa. L’altra sera, rientrando con la macchina e percorrendo il tratto di Via Udine da Via del Mare alla nuova rotonda, abbiamo notato una mamma che percorreva il marciapiedi col passeggino che conteneva il figlio/figlia. Se non ci fosse stata la delimitazione del marciapiedi e l’assenza delle macchine, non avrebbe certamente potuto farlo: passeggiare in mezzo alla strada con la preoccupazione del traffico veicolare non è la condizione ideale per far prendere aria ad un bambino in passeggino. Comunque, volevamo solo rassicurare i residenti che non è stato per una forma di cattiveria gratuita che la delimitazione e la colorazione del marciapiedi a raso si sia dovuta realizzare: è stato unicamente perché la cosa è prevista nelle norme del codice della strada, che gli interventi di messa in sicurezza non possono quindi ignorare. Anche la colorazione, che è piuttosto “forte”, è quella che richiedono le norme. Per tutto ciò che poi rimane “indigesto” ai più, consigliamo di chiedere chiarimenti agli uffici comunali, i cui funzionari potranno derimere tutti i dubbi e le questioni che verranno loro poste. Anche quella, come ci pare di averne avuto voce, di istituire un senso unico invece del doppio senso per poter destinare una delle due corsie a parcheggi.

Anticipiamo che probabilmente in quel tratto la larghezza della strada è tale da non consentire di soddisfare quel tipo di richiesta, ma può anche darsi che qualcuno possa riuscire a fare cose che normalmente non devono essere fatte. Dovrebbe essere chiaro a tutti il motivo per il quale sul marciapiede a raso non si parcheggia: è proprio per tutelare l'incolumità dei pedoni. I parcheggi delimitati ci sono, anzi alcuni restano vuoti forse perché non sono proprio “sotto casa”. Per quello che riguarda noi del Comitato, non ci vogliamo unire al coro di coloro che vorrebbero privare i pedoni degli spazi che spettano loro per legge, anche perché, quando ciascuno di noi scende dalla propria autovettura, si unisce automaticamente alla categoria, diventando a sua volta il pedone che, all’occorrenza, maledice l’automobilista che ha “distrattamente” lasciato la vettura laddove non avrebbe dovuto».

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