La disoccupazione in Italia e nel Molise

L'osservatorio ven 21 agosto 2020
Attualità di Claudio de Luca
3min
Lavoro, lavoro ©Termolionline
Lavoro, lavoro ©Termolionline

MOLISE. Per quanto riguarda il quadro generale del mercato del lavoro, a giugno 2020, i dati descrivono un andamento che conferma: 1) una tendenza alla flessione dei livelli di occupazione, seppure a tassi mano a mano più contenuti; 2) un recupero delle ore lavorare ‘pro-capite’ ed un progressivo ampliamento dell’area delle persone in cerca di lavoro. Tuttavia, è stato sottolineato che “il vero problema è lo scoraggiamento perché ci troviamo ad avere un tasso di occupazione che diminuisce perché ci sono tanti soggetti che non si offrono perché non ne vale la pena”. Dal febbraio del 2020 il livello dell’occupazione è sceso di circa 600mila unità e le persone in cerca di lavoro sono diminuite di 160mila, a fronte di un aumento degli inattivi di oltre 700mila unità. In quattro mesi, il tasso di occupazione ha perduto un punto e mezzo, mentre quello di disoccupazione, col dato di giugno, si riavvicina ai livelli di febbraio.

Come riassume il Presidente dell’Istat: “Nel mercato del lavoro post-covid c'è stata una caduta drammatica per un paio di mesi, poi una ripresa che sta manifestandosi, ma che ancora non ha raggiunto i livelli precedenti". Invece, nell’era pre-covid, il lavoro da casa si trovava senz’altro in una fase di leggero sviluppo: 180mila gli occupati che - nel 2019 - hanno usato la propria abitazione come luogo principale di lavoro, tra cui la maggior parte imprenditori e lavoratori autonomi. Sono, invece, all'insegna della stabilità gli ultimi dati cinesi sull'occupazione, con un tasso di disoccupazione urbana stabile al 5,7% a luglio. In Francia, invece, il tasso di disoccupazione è sceso di 0,7 punti nel secondo trimestre, attestandosi al 7,1%.

Secondo i dati del Ministero dell'economia e delle finanze (Mef) e dell'Istat, elaborati da 'Il Sole-24 ore', è possibile evincere quale sia il tasso di occupazione in Italia. I dati a cui il quotidiano fa riferimento si riferiscono alle dichiarazioni dei redditi del 2018, che rimandano all’anno di imposta 2017, appena rilasciate. Da questo ‘dataset Infodata’ ha estratto i numeri relativi alla frequenza dei redditi da lavoro dipendente o assimilato, autonomo e da imprenditore, determinando così il numero di persone con un’occupazione su base comunale. Tale numero è stato, poi, rapportato alla popolazione residente al 1° gennaio 2018, censita da Istat Comune per Comune. Il raffronto è stato fatto con la sola popolazione attiva, intendendo per essa quella compresa tra i 15 ed i 64 anni di età. Partendo dal dato generale (e cioè che il tasso di occupazione nazionale è pari al 61,51%) viene fuori che nella ventesima regione soltanto due Comunità superano questa soglia. Si tratta di due enti locali territoriali posti in provincia di Isernia: Pescopennataro, dove il 64,20% della popolazione tra 15 e i 64 anni è occupata; e Pettoranello del Molise, dove la percentuale è del 62,89%. Sempre nella provincia pentra, il Comune dove il tasso di occupazione è il più basso è Pizzone, dove ad avere un lavoro sono solo il 35,44% della popolazione tra i 15 e i 64 anni.

Passando agli enti locali territoriali della provincia di Campobasso i dati evidenziano che il paese con il maggior numero di occupati è Montenero di Bisaccia dove la percentuale arriva al 60,25%; mentre quello dove la percentuale di occupati è più bassa è Civitacampomarano dove lavora solo il 31,31% degli abitanti tra i 15 e i 64 anni. Per quanto riguarda i centri più grandi la percentuale di occupati a Campobasso è del 59,03%, mentre ad Isernia è del 56,76%; poi c’è Termoli con il 58,21% di occupati, Larino dove la percentuale è del 56,65% ed Agnone dove la popolazione - tra i 15 e i 64 anni. che lavora è del 53,60%. Ritornando al dato nazionale, l’Istat ha confermato che il tasso di disoccupazione di aprile è sceso dal precedente 8,4% (rivisto tra l’altro all’8,0%) a un più contenuto 6,3%. Il dato ha fatto i conti con attese al 9,5%. A contrarsi con maggior vigore è stato il tasso di disoccupazione giovanile, giù di 6,2 punti al 20,3%. Più in generale, sono diminuite del 23,9% le persone in cerca di lavoro (-484 mila unità). Il calo ha interessato soprattutto le donne (-30,6%) e in misura più ridotta gli uomini (-17,4%).

Claudio de Luca

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