Gambe in spalla, Res.e.T cammina alla scoperta di San Giacomo degli Schiavoni
SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI. Si è concluso ieri il trittico dell'innovativo festival Res.e.t a San Giacomo degli Schiavoni, coi Discoli del Sinarca in prima linea. Ieri passeggiata alla scoperta delle bellezze naturalistiche di San Giacomo degli Schiavoni. Solo “chiacchiere”? No. Gambe in spalla, Res.e.T cammina. «Durante il lockdown abbiamo sentito forte la mancanza di momenti di aggregazione. Abbiamo capito il vero valore dei legami sociali e dei luoghi che ci permettono di incontrare persone, fare cose insieme, intrecciare i percorsi, progettare. Finito il confinamento abbiamo cominciato a chiederci come ripartire, come rilanciare la socialità e il dialogo per non sfilacciare definitivamente il tessuto del nostro territorio già troppo frammentato. Le proposte culturali e sociali dell’estate sono state pochissime, tranne rare e lodevoli eccezioni. La movida fine a se stessa va bene per carità, ma dopo un po’ stressa.
Così, in questo vuoto ci siamo ritrovati un po’ di volte tra amici e amiche a percorrere alcune strade rurali, tratturi, campi di grano, boschetti. Posti già conosciuti e nuovi tracciati. Camminare è stato un modo di stare insieme, ma ci è servito anche a respirare la libertà che ci era mancata nei mesi chiusi in casa. Così abbiamo scoperto o ri-scoperto una bellezza straordinaria, che qui abbiamo il privilegio di avere a due passi da casa. Molte persone nei nostri paesi conoscono, amano e custodiscono questi paesaggi. Altri ce li hanno tutti i giorni sotto il naso e ci hanno fatto l’abitudine, o li ignorano. Altri ancora li usano come discarica per la spazzatura di casa, i rifiuti ingombranti, gli scarti di edilizia e persino l’eternit. Qualcuno vuole costruirci “grandi opere” devastanti. Reset è nato anche così, camminando in questi luoghi stupendi, e chiacchierando tra di noi su come poter condividere l’amore per questa bellezza e la rabbia per gli scempi e i saccheggi, quelli già realizzati e quelli che vorrebbero fare al nostro Basso Molise».