Anno scolastico: don Elio Benedetto affida al Signore i ragazzi e i giovani di Palata

gio 24 settembre 2020
Attualità di La Redazione
3min
​Apertura dell’anno scolastico: don Elio Benedetto affida al Signore i ragazzi e i giovani di Palata. ©TermoliOnline.it
​Apertura dell’anno scolastico: don Elio Benedetto affida al Signore i ragazzi e i giovani di Palata. ©TermoliOnline.it

PALATA. A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, don Elio Benedetto (parroco di Palata) - durante la Santa Messa domenicale del 20 settembre 2020 - ha voluto affidare al Signore i tanti ragazzi e giovani di Palata che, come ogni anno, si preparano a vivere una nuova e particolare esperienza formativa a scuola.

All'inizio della celebrazione, infatti, don Elio stesso ha rivolto ai convenuti - tra cui insegnanti, operatori scolastici, il sindaco e i rappresentanti dell’amministrazione comunale, genitori e ragazzi - un indirizzo di saluto volto a mettere in evidenza la bellezza e la peculiarità dell’esperienza scolastica, identificandola come “quel tempo opportuno” da cogliere al fine di far crescere e maturare l’identità personale di ciascuno nonché anche quel luogo capace di essere palestra di vita e non solo strumento di travaso di nozioni.

Don Elio stesso, inoltre, ha voluto sottolineare anche il grande impegno profuso, sia dal Sindaco di Palata e amministrazione sia dal Dirigente Scolastico e insegnanti, nel fare in modo che la scuola potesse riaprire senza rinvii e in piena sicurezza.

Le evidenti limitazioni, timori e precauzioni dovute alla ben nota vicenda Covid-19 - ha proseguito don Elio nel corso della celebrazione - certamente non contribuiscono a creare e sostenere un clima fatto scambi affettuosi e rapporti umani più diretti; tuttavia, non devono essere neanche motivo di sopraffazione: «Nei mesi passati andava di moda disegnare un arcobaleno beneaugurante e recante in calce la scritta ottimistica: “andrà tutto bene”. Da Parroco e da credenti, in realtà, vorremo trasmettervi qualcosa di più! In particolar modo, quella speranza cristiana che lo stesso San Paolo, nella sua lettera ai Romani, accentua con un’espressione divenuta celebre nel tempo: “Tutto concorre al bene per coloro che amano Dio”». In buona sostanza, con la forza dell’amore di Dio, si possono cogliere frutti benevoli anche in situazioni che nulla hanno di benevolo o che, addirittura, per quanto non consuete, appaiono persino tragiche.

Don Elio, poi, ha anche esortato gli studenti a coltivare il sano impegno quotidiano, a rispettare quelle regole - seppur non sempre benevolmente accette - che favoriscono la tutela della vita di tutti e ciascuno, in particolare quella dei più fragili e dei già bisognosi di cure. «In un mondo in cui tutto sembra possibile ai giovani - dice ancora don Elio - siete chiamati a provare la dura esperienza del “non tutto si può avere”, del “non tutto si può fare”. Certamente, non è semplice rinunciare a un abbraccio, a una carezza, a una stretta di mano; tuttavia, ciò a cui non si può realmente rinunciare è la scuola! Scuola che ha l'onere di assicurare alle nuove generazioni il diritto all’istruzione; un bene fondamentale per la crescita dei figli e che la famiglia stessa può continuare a garantire attraverso una collaborazione sempre più salda e proattiva con la scuola stessa, ma anche con istituzioni e parrocchia».

Concludendo il suo discorso, don Elio ha avuto ulteriori parole benevole anche per i “lavoratori nel mondo della scuola”: «Da adulti, infine, vogliamo ringraziare tutto il mondo dei lavoratori della scuola, anche perché affrontate una prova non esule da rischi, sia per voi sia per le vostre famiglie. Tuttavia, è proprio quando svolgete questo lavoro col cuore, che vivete e sperimentate un’autentica vocazione fatta di sincero sacrificio personale e che, allo stesso tempo, si rende necessaria all’edificazione di un futuro migliore per tutti. La vocazione dell’educatore, infatti, nasce, cresce e si fortifica più nei momenti di difficoltà che in quelli di facilitazione e, per tal motivo, siamo fiduciosi che il mondo della scuola - rispondendo alla sua “prima chiamata” a essere promotrice di curiosità intelligente - sia capace di individuare, nel corso dell’anno scolastico, nuove motivazioni e frutti di bene attualmente quasi impossibili da cogliere».

La celebrazione liturgica, infine, si è conclusa con un gesto particolare e significativo: don Elio ha voluto donare agli studenti, insegnanti ed educatori una penna, strumento semplice e di uso quotidiano nella scuola ma che, in un contesto singolare come questo, assume un forte significato pedagogico e diventa sprono per tutti a saper costruire il proprio futuro con dedizione e responsabilità.

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