Test Covid in piazza: «Perché non si fa ripartire patologia clinica a garanzia di esami?»
TERMOLI. «Perché non riattivare un ambulatorio specialistico di patologia clinica territoriale dove eseguire sempre i test sierologici rapidi ed i tamponi naso/faringei rapidi?». Questo l’interrogativo che si pone il patologo clinico e sindacalista Fimmg-118 Giancarlo Totaro.
«In realtà se si clicca su "ambulatorio di patologia clinica Termoli" il servizio risulta ancora presente ma solo perché non è stato cancellato. Test per il coronavirus in piazza a Campobasso e Isernia e domenica toccherà anche a Termoli – continua Totaro - Se si propone un test fatto in laboratorio , randomizzato e statisticamente rilevante su cinquemila soggetti selezionati come quello precedentemente proposto dalla regione l'affluenza è fortemente deludente con poca gente che vi aderisce ,se invece si propongono test in piazza senza una distribuzione statistica rappresentativa della popolazione che risulti significativa ai fini della previsione della presenza della malattia nella popolazione ,ci si presenta invece numerosi».
«Quando il pubblico non era pronto si è "demonizzata" l'iniziativa di alcuni privati che hanno somministrato i test sierologici rapidi tacciandoli di ogni tipo di critica circa la loro attendibilità, affidabilità e precisione fino a sfiorare la diffamazione ,ora invece che con la stessa metodica si fanno "test rapidi di piazza" nessuno ha da ridire in merito alla qualità di quei test rapidi», ha continuato il patologo clinico.
«Ora mi chiedo: cosa è cambiato ? E perché alcuno ha nulla da obiettare ?
Chi referta quei test rapidi?
Vista la grande richiesta dei test sierologici rapidi e dei tamponi rapidi ancorchè la necessità di un controllo di qualità perché non si ristruttura e riorganizza il servizio specialistico di Patologia Clinica del territorio che coordini e supporti tutte le attività degli uffici di igiene ,dei Medici di Famiglia , dei Pediatri e delle USCA lasciando agli ospedali il secondo livello clinico anche coordinandosi con l'attività ospedaliera?», ha concluso Totaro.