Gli "Ultimi" saranno i primi, l'associazione di don Aniello mette radici a Termoli

Il bastione mer 30 settembre 2020
Attualità di Antonella Benedetto
3min
Ultimi nasce a Termoli ©TermoliOnline.it
Ultimi nasce a Termoli ©TermoliOnline.it
Ultimi: l'associazione di don Aniello Manganiello a Termoli

TERMOLI. Oggi pomeriggio si è tenuta, presso la sala della parrocchia di San Timoteo, la conferenza stampa per la presentazione del nuovo presidio dell’associazione Ultimi di don Aniello Manganiello, parroco di Scampia impegnato da anni nella lotta alla camorra.

E’ stata Laura Venittelli, già all’opera sul territorio dal 2018 attraverso l’associazione la Casa dei diritti, ad aver portato a Termoli questa nuova realtà, sondata poco prima del lockdown con una serie di incontri che hanno visto don Aniello impegnato con il suo progetto di legalità nelle scuole termolesi.

Ultimi nasce in Molise per realizzare, insieme alla Casa dei diritti, un presidio di legalità per poter riottenere quelli che sono i diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione ma spesso e volentieri negati.

Don Aniello, nel corso della presentazione di questo nuovo presidio, ci parla del suo percorso: dopo essere stato parroco per ben 16 anni presso una parrocchia di Scampia, nel 2013 - a seguito di 800 presentazioni del libro “Gesù è più forte della camorra. I miei sedici anni a Scampia, tra lotta e misericordia” – realizza che bisogna cambiare metodologia per far sì che si diffonda il suo messaggio: si può avere una scelta e non soccombere alla criminalità.

“Cosa posso fare? Come posso coinvolgere altre persone a fare qualcosa per il nostro paese?”

E’ così che nasce Ultimi, perché oltre a monitorare quelle che erano le esigenze della sua terra bisognava anche agire. Ed il primo passaggio fondamentale era passare nelle scuole perché la camorra sfrutta l’ignoranza. Don Aniello ci parla di come a Scampia ci siano 6/7 istituti scolastici e di come, ogni giorno, il conteggio delle assenze si aggiri intorno alle 800/900, numero che corrisponde alla popolazione intera di un solo istituto. L’associazione punta sulla cultura, sull’insegnare che esiste la possibilità di una scelta e che questa deve propendere per la legalità.

Altro aspetto dell’associazione è quello dell’aiuto ai più bisognosi: la camorra, soprattutto negli ultimi anni, si è trasformata in un ammortizzatore sociale che spesso e volentieri si sostituisce allo Stato. L’abbiamo visto bene, attraverso la cronaca dei tg, nelle settimane successive all’inizio della pandemia.

“A Scampia anche per una bolletta il clan ti lega a sé e non puoi tirarti fuori se poi ti chiede una disponibilità di vario genere.”

Ultimi, presente al momento solamente nelle regioni del sud, agisce grazie a dei volontari, che ogni giorno svolgono vari tipi di attività: dall’accompagnamento degli adolescenti attraverso percorsi formativi e l’organizzazione di campi scuola, alla predisposizione di tavole rotonde con i cittadini per affrontare tematiche sensibili - come alcol, droga e gioco - al sostegno di malati mentali presso le strutture di ricovero.

Nello specifico, per quanto riguarda la nostra realtà, don Aniello ha consigliato di monitorare il territorio, per stabilire quali siano le necessità a cui l’associazione, attraverso un’azione sinergica con la Casa dei diritti che già molto ha prodotto negli ultimi mesi, potrà far fronte.

I volontari che da oggi sono a disposizione di questo presidio, e che già vantano alle loro spalle un percorso di volontariato presso Casa dei diritti, sono: la stessa Laura Venittelli, avvocato giuslavorista e parlamentare della XVII legislatura; Riccardo Vaccaro, presidente dell’associazione Discoli del Sinarca e che si occupa principalmente di tematiche ambientali; Valeria Cacchione, avvocato, impegnata prevalentemente di tematiche inerenti il diritto del lavoro e di famiglia; Teresa Santoro, psicologa; Antonella Zarrilli; Ilaria Barone, praticante avvocato; Luigia di Siena, assistente sociale; Federica Bagnoli, studentessa di Giurisprudenza.

La Casa dei diritti e Ultimi da ora in poi lavoreranno insieme, completandosi a vicenda e rappresentando un punto di riferimento per la collettività. Spesso e volentieri la richiesta di aiuto del singolo rimane vana, ma attraverso le associazioni – ad oggi – è possibile ottenere una risposta dal Parlamento e dal Governo in tempi più brevi e risolvere situazioni di cui spesso non si vede la via d’uscita.

Chiunque sia interessato a prestare il proprio aiuto e ad aderire a questi presidi può farlo anche inviando una mail a: tiascolto@lacasadeidiritti.it

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