​Prima di aprire un conto corrente, c’è una serie di cose che è bene conoscere

L'osservatorio mer 30 settembre 2020
Attualità di Claudio de Luca
3min
Conto corrente ©Piùdonna.it
Conto corrente ©Piùdonna.it

MOLISE. Per scegliere la banca con cui aprire il conto corrente occorre conoscerne i costi (il canone fisso, se presente; la carta di credito; gli importi addebitati per le singole operazioni …). Secondo un'indagine, i titolari di c.c. che, a luglio 2020, hanno ammesso la rispettiva ignoranza sono stati 5,9 milioni: segnatamente il 15% dei possessori; soprattutto le donne (il 16,6% rispetto al 12,5% del campione maschile) ed i soggetti con un'età compresa tra i 45 e i 54 anni (17,3%). Dalla ricerca è emerso anche che, a seguito dell'emergenza Covid, le priorità degli Italiani sulle spese di casa si sono modificate.

Se, a gennaio 2020, il 17,3% riteneva il costo del conto corrente una delle voci più pesanti sul ‘budget’ familiare (ed il 17,5% desiderava ridurne il peso), con l'emergenza sanitaria i valori sono calati, passando - a luglio - al 16,1% e al 16,9%. Con ogni probabilità l'attenzione si è spostata su altre voci di costo. In particolare, sono i soggetti appartenenti alla fascia di età tra 65 e 74 anni a percepire che il conto incide meno sul ‘budget’ (12,4%), mentre solo l'8% dei giovani (con un'età compresa tra i 18 e i 24) vorrebbe riuscire a risparmiare in questo ambito. Dall'analisi del comparatore risulta che il 14,6% dei correntisti ha lamentato un aumento del costo del proprio conto corrente durante il periodo compreso tra marzo e giugno rispetto ai mesi precedenti il Coronavirus: è probabile che non si sia trattato di un effettivo incremento delle tariffe applicate dalla banca ma che si
tratti di una percezione frutto della maggiore attenzione posta verso i costi, che ha portato a notare aumenti già in essere da tempo ma di cui
ci si è accorti solo negli ultimi mesi. Inoltre, occorre tenere presente che molte persone durante la quarantena hanno aumentato l'utilizzo dei
servizi di ‘home banking’ ed il numero di operazioni fatte ‘online’; e questo potrebbe, di fatto. avere determinato una crescita del peso delle
voci di spesa variabili (come i bonifici, la ricarica di carte prepagate, il trasferimento di denaro …). Anche se il 16,9% degli intervistati dichiara che vorrebbe risparmiare, sono pochi quelli che agiscono di conseguenza: nel periodo che va da marzo a giugno, solo il 4,8% dei correntisti, pari a 1.998.021 individui, ha dichiarato di aver cambiato conto; tra questi più di 1 su 4 (27%) lo ha fatto perché la propria banca non forniva un servizio di ‘home banking’. E, anche se forniva il servizio, non sempre lo faceva in maniera tale da soddisfare il cliente; tanto è vero che, sempre fra chi ha cambiato, il 23% ha preso la decisione perché riteneva inadeguato il suo istituto.

Le spese che un conto corrente implica sono uno dei fattori fondamentali nella scelta dell’istituto a cui rivolgersi. Bisogna tenere presente che possono esserci degli importi fissi, ovvero quelli che bisogna sostenere per aprire il conto e per conservarlo, e dei costi variabili, il cui ammontare dipende dal numero di operazioni che si effettuano. Ci sono per esempio conti che hanno un canone fisso, che va pagato mensilmente o annualmente, in cambio di cui la banca offre un determinato numero di operazioni incluse o in alcuni casi azioni illimitate, che può essere un'opzione utile se si compiono molte operazioni; in questo modo si sa già quanto verrà a costare la gestione del conto. In alternativa, alcuni conti correnti hanno canoni molto bassi se non gratuiti, con un limitato numero di operazioni incluse e le altre onerose. Un aspetto importante da considerare sono le commissioni per eseguire le operazioni, che variano a seconda della banca scelta (in alcuni casi possono essere gratuite): si tratta delle spese per fare un bonifico, un prelievo con carta di credito o bancomat, per effettuare un pagamento Pos, per la domiciliazione delle bollette, l'emissione di un assegno e così via. Alcune banche inoltre fanno pagare un importo per la carta bancomat e pure per l'estratto conto; se cartaceo (può essere
recapitato mensilmente, oppure ogni tre o sei mesi, o anche solo una volta all'anno), ha un costo che varia da banca a banca, così come l'invio delle comunicazioni per posta.

Claudio de Luca

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione