«Se i tamponi non viaggiassero si eviterebbero problemi»
TERMOLI. La vicenda dei tamponi di Venafro ha fatto scattare un campanello d’allarme in tutto il Molise, nonostante le precisazioni dell’Asrem.
«Se i campioni non viaggiassero si abbasserebbe enormemente la possibilità di qualunque disguido pre-analitico», la pensa così il patologo clinico Giancarlo Totaro, che si sta battendo da mesi, anche attraverso Termolionline, affinché si possa estendere anche ad altre strutture la possibilità di processare in loco i tamponi.
«Eventi come quello che è successo a Venafro con i tamponi che non hanno avuto una risposta sarebbero meno probabili se i tamponi fossero processati anche presso gli ospedali di Termoli e Isernia e non fossero trasportati tutti a Campobasso almeno due volte al giorno come avviene per esempio a quelli fatti di Termoli.
Anzi ad essere seri c'è da meravigliarsi che fino ad oggi sia successo solo adesso per la prima volta.
Un sistema campobasso-centrico incentrato su un solo presidio non può reggere ancora per molto in prospettiva di un ulteriore incremento delle necessità diagnostiche regionali, senza pensare a cosa succederebbe in caso del disgraziato evento sempre possibile di una chiusura anche temporaneo.
Fino a quando il laboratorio di Campobasso potrà aumentare il numero di test fatti giornalmente con quella apparecchiatura e quel personale sottoposto ad orari di lavoro che certo non meritano commenti?
I casi di positività stanno aumentando e con essi le necessità di fare i tamponi, quindi bisogna convincersi che saremo costretti a convivere ancora con questa malattia almeno a medio termine ed è meglio attrezzarsi il più presto possibile a processarli anche a Termoli ed Isernia.
Chi si è fatto illusioni è meglio che prenda atto degli eventi e non perda tempo».