Molise: dal “non esiste” a gioiello, da isola felice alla pole position

Storia & Amarcord dom 18 ottobre 2020
Attualità di Luigi De Gregorio
4min
I volti del Molise ©Moliseexplorer
I volti del Molise ©Moliseexplorer

TERMOLI. Tutto è avvenuto in pochi mesi. Quattro cambiamenti in meno di due anni ed ogni volta una sorpresa.

IL MOLISE NON ESISTE

All’inizio ci fu uno sfottò mediatico che colpì la nostra regione a livello nazionale. Due presentatoridi grande popolarità (Bonolis e Panariello) lanciarono una prima battuta “Il Molise non esiste” E poi una seconda per punizione ti mando in vacanza in Molise” nell’ambito di una gag televisiva. I molisani, forse individualmente, mal digerirono quell’ironia pungente mentre la classe dirigente lasciò cadere tutto nel vuoto con molta probabilità non per calcolo strategico, ma per lassismo. Insomma non attizzarono il fuoco in una logica mediatica strumentale se ne parli pure male, purché se ne parli. Gli unici a reagire a livello nazionale sono stati dei Molisani non residenti. E precisamente l’associazione dei Molisani a Roma con un comunicato stampa ed il sottoscritto (residente a Milano) con un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano

IL MOLISE È UN GIOIELLO

Dal quadro mediatico di un inesistente Molise si passò quasi inspiegabilmente all’immagine di “Il Molise è un gioiello”. Articoli scritti su vari quotidiani nazionali, su riviste specializzate in turismo, sia italiane che di nazionalità straniere europee ed americane. E varie trasmissioni televisive della Rai e Mediaset si sono occupate del Molise nelle quali presentatori ed ospiti quasi in competizione facevano cadere come fiocchi di neve a Natale apprezzamenti e lodi sulla bellezza e sul fascino del Molise.

E poi spuntarono spontaneamente dei testimonial. Persone normali che avevano trascorso le vacanze a Termoli e testimoni Vip tra cui svettò laSelvaggia, dimostrando un crescente trasporto per la nostra regione vado a comprare il pane nel Molise, trascorro le vacanze nel Molise ed infine,come nei fuochi d’artificio con i botti finali, compro casa nel Molise

IL MOLISE UN’ISOLAFELICE

Siamo giunti al 3° mutamento del Molise, l’isola felice al tempo del Covid.

All’incirca all’inizio del presente anno, il Coronavirus, già presente mortalmente in Cina, con un un’operazione simile a quella evangelica dei pani e dei pesci, moltiplicò se stesso e si portò anche in Europa iniziando proprio dall’Italia. Alcune regioni, in primis Lombardia e Veneto, ebbero conseguenze tragiche ed i numeri dei feriti (i contagiati) e dei morti trasmessi ogni giorno in Tv sembravano quelli di un bollettino di guerra. E ciò portò al lockdown nazionale (10 marzo-28 maggio), seguito dalla cosiddetta Fase 2 in cui diventammo tutti liberi (ma con le regole dei vari Dpcm) e la terna mascherina,distanziamento fisico ed igiene dominavano le varie situazioni della nostra vita. Anche quelle vacanziere comprese quelle vissute al mare.

Ma nel Molise cosa succedeva? Il fenomeno era quasi irrilevante. I vari numeri pandemici,tragici in altre regioni, erano talmente bassi nella nostra che scattavano pensieri segreti che si chiudevano sempre con il punto interrogativo: siamo fortunati? Siamo bravi? Ed i tentativi di dare una risposta non avevano alcuna muscolatura mentale. In ogni caso non venne esternato alcun atteggiamento di sbruffoneria. Certo è che nel

periodo pandemico, rispetto a buona parte dell’Italia, il Molise appariva come un’isola felice.

IL MOLISE IN POLE POSITION (o quasi).

Da alcuni giorni i numeri della pandemia molisana sono schizzati verso l’alto e a tutti noi sono comparsi all’improvviso come sommergibili in emersione. E come questi ultimi fanno paura. Infatti Il rapporto tra positivi e tamponati ha raggiunto la punta del 7% ponendo il Molise nella griglia di partenza in una gara in cui nessuna regione aspira ad occupare la pole position.

Come in ogni regione di fronte al Covid abbiamo (semplificando) tre tipi di persone con relativicomportamenti rispetto al killer planetario .

Gli obbedienti i quali seguono alla lettera le disposizioni governative. Non per paura di multe e non per paura del virus, ma perché hanno un innato rispetto di tutto ciò che concerne la vita sociale ed il bene comune.

I furbi i quali abbondano nello Stivale senza distinzionené di regioni, né di latitudine. Hanno come principio ispiratore del loro comportamento l’accortezza che agisce su due strade parallele: quella lastricata da convenienze desideri ed esigenze personali e quella ricoperta da furbizie e trucchi per fregare il mondo circostante delle istituzioni, delle normative, dei conoscenti, e perfino degli amici. E pertanto possono essere abbastanza pericolosi nella lotta contro la pandemia. Di certo non tanto quanto la categoria che segue.

I negazionisti. Codesti fanno parte del grande esercito degli sciocchi che sin dall’inizio prima del lockdown, snobbavano il Covid19. E di recente hanno fatto un salto nel loro percorso di stupidità: dal non rispetto delle regole contro il Covid sono passati alla negazione della sua esistenza. E nel Fatto Quotidiano di alcuni giorni mi sono soffermato sulla strategia dei negazionisti: la soluzione di un problema sta nel negare che esiste il problema. Da cui la conclusione non poteva che essere per me i negazionisti sono un esercito di imbecilli”.

CONCLUSIONE

In questa lotta contro la pandemia è augurabile che il Molise non abbianegazionisti né quelli che professano il loro credo in manifestazioni varie e cortei, né quelli silenziosi e riservati. Comunque entrambi baciati dalla stupidità all’ennesima potenza.

E’ invece è auspicabile che, oltre al vaccino,la perseveranza ed il sacrificio della gran parte della popolazione nazionale e regionale portino alla sconfitta totale del killer mondiale E in piena serenità, Il Molise torni ad essere un gioiello amato ed apprezzato dagli Italiani.

Luigi De Gregorio

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