«Torneremo, come un vento: nel 2021 le Carresi ci saranno»

La speranza sab 24 ottobre 2020
Attualità di La Redazione
3min
Carresi ©Unione Carresi
Carresi ©Unione Carresi

SAN MARTINO IN PENSILIS. «Torneremo, come un vento: nel 2021 le Carresi ci saranno». L'afferma il presidente dell'associazione Unione Carresi, Pasquale Di Bello.

«Venerdì pomeriggio ho incontrato il Presidente della regione Molise, Donato Toma. Abbiamo parlato delle Carresi 2021 e mi ha assicurato che l'anno prossimo, a primavera, quando questo demonio di virus sarà già sotterrato, torneremo a correre. "Le Carresi sono il nostro fiore all'occhiello della nostra regione", sono state queste le sue parole. Torneremo a correre, in tutti i paesi, Chieuti compresa. Toma ha sentito anche il presidente della Regione Puglia, Emiliano. Le Carresi torneranno come un vento, in tutta la loro potenza.

Se non fosse per le migliaia di persone che stanno in silenzio, lavorano pregano e sperano per le Carresi, e se dovessi dare retta a chi non perde occasione per trasformare questa meravigliosa tradizione in rissa politica (senza provare un filo di vergogna), penserei che la soluzione migliore sarebbe quella di lasciare perdere tutto, spalancare la porta ai lorsignori del commento facile e invitarli a dare una prospettiva futura al mondo dei Carri. Sta di fatto che non si perde occasione per deviare l'attenzione dall'oggetto e dal soggetto di questo Gruppo, ovvero le Carresi, e parlare d'altro. Mi riferisco ai professionisti del "benaltrismo", ovvero a coloro i quali sostengono che c'è sempre ben altro a cui pensare: gli ospedali, il Covid e - perché no? - anche il buco nell'ozono, visto che ci troviamo.

Vedo di spiegarmi. Ho scritto un post riferito ad una mia conversazione col Presidente della Regione, Donato Toma, il quale come me, come tutti (lo spero), auspica che la pandemia in corso la prossima primavera possa essere debellata o fortemente ridotta. Sulla base di questo presupposto, come già aveva fatto in passato, ha espresso il forte desiderio che le Carresi possano celebrarsi, assicurando in tal senso tutto l'impegno della Regione. Abbiamo altro a cui pensare? Ma certo! Cosa volete che siano le Carresi rispetto ai morti, alle guerre, alla fame nel mondo e alla scomparsa della foresta amazzonica! Cosa dovremmo fare, attendere il 29 aprile, scoprire che l'incubo è finito oppure fortemente ridotto e dire: "Bello! Forza, adesso possiamo correre i Carri". E come, se non ci prepariamo prima! Secondo voi dovremmo stare fermi o pensare in positivo e lavorare ad una possibile soluzione? Quale? Una Carrese trasmessa in TV - ad esempio - per consentire a tutti di vederla, per evitare gli assembramenti e quindi con poche persone lungo il tragitto e dentro spazi delimitati. Inoltre, quello a cui si sta lavorando è un fondo speciale per sostenere le stalle e le associazioni carristiche in grave difficoltà, questo tenendo conto di tutte le prescrizioni imposte a vari livelli, specie quello europeo. Oggi l'intervento economico non è più facile come lo era un tempo, non so se questo è chiaro.

Ci dobbiamo augurare che la pandemia avanzi o retroceda, ci dobbiamo mettere al lavoro oggi o il 29 aprile? O vogliamo contrabbandare le Carresi da tradizione a martello politico? Vogliamo fare questo? Per me va bene, va benissimo. Aprite però un gruppo ad hoc, così mi tolgo i panni di sammartinese, quelli di tutore delle Carresi, quelli di presidente dell'Unione Carresi e mi tengo solo quelli da giornalista. Così vi racconto la storia degli ultimi venti anni di questa Regione e quella dei presidenti che si sono succeduti, da Iorio a Toma passando per Frattura. Sanità, lavoro, infrastrutture, società partecipate regionali ... e pure Carresi. Ne vogliamo parlare? Io sono pronto. Magari facciamolo in piazza e invitiamoli gli ex presidenti di regione. Magari chiedo proprio a Frattura dove stava quel giorno, il 5 agosto 2015, quando in Conferenza Stato-Regioni hanno massacrato la Sanità molisana facendo passare senza alcuna obiezione che ci riguardasse il decreto Balduzzi, quello che ci ha messo con la faccia per terra. Vi ricordo che il 18 maggio 2016 in piazza sono scese seimila persone contro la riforma Frattura della Sanità, una manifestazione che non si vedeva dal dicembre '78 quando in piazza il Molise scese contro le centrali nucleari. Ne vogliamo parlare? Bene, facciamolo, ma fuori da qui. Qui si parla solo di Carresi, non di altro, e se anche io l'ho fatto, se per una volta mi è toccato parlare qui di politica, è perché sonno stato costretto a farlo, e me ne scuso».

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