Trabucchi molisani, c’è il via libera: possono essere usati a fini turistico-commerciali

Finalmente! mar 27 ottobre 2020

Campobasso, Termoli Dopo tanti anni, finalmente è stata varata la legge sull’utilizzazione turistica e commerciale dei trabucchi

Attualità di La Redazione
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Trabucco Termoli ©TermoliOnLine
Trabucco Termoli ©TermoliOnLine

TERMOLI-CAMPOBASSO. Il Consiglio regionale nella seduta di oggi ha approvato con 11 voti favorevoli la proposta di legge n. 52, di iniziativa dell’allora Consigliere Nicola Eugenio Romagnuolo e del Consigliere Armandino D’Egidio, concernente “Disposizione in materia di valorizzazione ed utilizzazione commerciale e turistica del Trabucco Molisano”. Il provvedimento è stato illustrato all’Aula dal relatore, Consigliere Aida Romagnuolo.
L’iniziativa legislativa –come si sottolinea nella relazione illustrativa- si propone, in armonia con la legge regionale n. 44/1999, di introdurre una diversa tipologia di valorizzazione dei trabucchi basata su eventi culturali e manifestazioni di promozione dei prodotti ittici locali. Il testo proposto introduce anche la possibilità per i titolari di svolgere attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande con uso di prodotto ittico pescato dalla struttura stessa. Ciò al fine di consentire ai proprietari di rientrare, anche solo parzialmente, delle spese di costruzione e gestione del trabucco. Il tutto incentivando investimenti dei privati nella costruzione di nuovi trabucchi e sancendo una partnership pubblico/privato nella valorizzazione della costa molisana.
Nella relazione si ricorda ancora come al momento sulla costa molisana vi è un solo trabucco, ma si rileva anche come il Comune di Termoli, tramite apposito Piano, ha previsto la possibilità di costruirne altri 5, che andranno a completare la porzione di litorale già valorizzata con la costruzione del nuovo lungomare.
In particolare l’art. 1 della proposta di legge prevede che la Regione persegua la valorizzazione del patrimonio storico-culturale della costa molisana promuovendo l’utilizzo dei trabucchi nel rispetto della loro naturale destinazione e della conformità ai valori tradizionali tipici degli stessi. Si prevede inoltre che i trabucchi e l’area circostante fino ad una fascia di 50 metri dal sedime siano considerati beni culturali sottoposti alla disciplina di cui al decreto legislativa n. 42/2004.
In quest’ottica i Comuni sono chiamati a redigere piani per il recupero, il ripristino, la conservazione e la costruzione dei trabucchi, disponendo gli ambiti localizzativi per le nuove costruzioni e le norme tecniche attuative, nel rispetto delle prescrizioni contenute nel Piano degli Arenili Comunale. L’attività preminente dei trabucchi deve essere quella finalizzata alla pesca per diletto e luogo di incontro; è però consentita la loro utilizzazione per tutto l’anno anche per eventi culturali, manifestazioni promozionali dei prodotti tipici locali, ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande con uso di prodotti ittici pescati dalla struttura stessa, ovvero di prodotti ittici locali e delle zoni limitrofe e comunque del mar Adriatico. Per l’esercizio di attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande è prescritto il possesso dei requisiti previsti dalle normative statali e regionali.

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