Scuole chiuse in città, didattica a distanza e i "bambini speciali"
TERMOLI. La pandemia e le misure di contrasto e contenimento al dilagare del Covid-19 hanno riproposto ancora una volta le difficoltà delle famiglie con bambini speciali. Il lockdown le ha messe a dura prova e non solo, anche la chiusura delle scuole.
Così, arriva una testimonianza da chi ha oggettivi problemi a organizzare in casa propria la didattica a distanza, proprio per la diversa vivacità di chi ha attitudini di apprendimento distinte, che necessitano di sostegno.
«E i bambini “speciali”? Con i tempi difficili che stiamo vivendo, come era prevedibile, non a torto, bensì a ragione il nostro sindaco Francesco Roberti ha ordinato la chiusura delle scuole per una settimana, visto il diffondersi di casi di positività nell’ambiente scolastico.
Tutti i bambini sono stati messi in didattica a distanza: il problema sorge con i bambini “speciali” i quali non tutti possono seguire le lezioni in modalità telematica.
Nelle regioni adiacenti, come l’Abruzzo, essi hanno la possibilità di frequentare le lezionia scuola con la presenza di insegnanti di sostegno ed educatori, così da consentire la continuità didattica pur garantendonela sicurezza. Noi genitori di bambini “speciali” ci chiediamo se la stessa modalità possa essere applicata anche nei nostri istituti scolastici. Ci auspichiamo che tutti gli Organi Competenti, si riuniscano per trovare una soluzione a questo problema.