Titolo V, lettera a Toma e San Timoteo

Circolo mediatico sab 21 novembre 2020
Attualità di Emanuele Bracone
2min
Toma ieri sera a Titolo V ©TermoliOnLine
Toma ieri sera a Titolo V ©TermoliOnLine

TERMOLI. Titolo V o titoli di coda? Chissà, ci resta il dubbio fondato e concreto che per RaiTre e la trasmissione del venerdì sera, da due settimane attesa allo spasimo da chi vorrebbe vedere conclamata come disastrosa la gestione della sanità molisana, la nostra regione esista, ma ai limiti del palinsesto.

Quel quarto d’ora di celebrità concesso alla Andy Warhol, ma giusto prima di mezzanotte, poiché la pubblicità poi fa tornare il Molise come cenerentola. Battute a parte, non possiamo che ritenerci delusi da attacchi pressoché a salve sparati dal servizio pubblico.

Le questioni sono ben altre, in ogni caso, ieri il Governatore Toma ha tirato fuori la “cartuccella” con cui il Ministero della Salute avrebbe bocciato il piano Covid riferito al Vietri, anche se non possiamo saperne di più.

La critica generalizzata di chi non lo vedeva come panacea per i mali del coronavirus risiedeva nelle riserve riguardo il personale da mobilitare, carente già oggi in Molise.

Abbiamo approfittato della vicenda per chiedere un giudizio a chi sul Vietri si è smarcato da tempo, fin dall’estate, il sindaco di Termoli e presidente della Provincia Francesco Roberti.

«Come volevasi dimostrare, è tutto strumentalizzato politicamente. Sul Vietri centro Covid, nonostante ci fossero documenti alla mano, non è stato concesso al presidente Toma di parlare fino in fondo. Non serve sforzarsi a capire...era tutto organizzato e speravano di farci fare una figuraccia, avuto notizia che le motivazioni di replica non rendevano alla trasmissione il grande scoop, si va in pubblicità. C’è stato chi ha cercato di gettare ombre sul Molise facendo accrescere tra i nostri cittadini malcontento e insicurezza. Sapevamo già che la famosa lettera a Toma da parte dei sindaci voleva essere una richiesta diincontro e confronto ma chela sinistra ha preso a pretesto per strumentalizzare l'iniziativa». Con queste parole, il primo cittadino spiega anche la sua decisione di sfilarsi dall’iniziativa

A seguito di questa diversa presa di posizione, è emersa la considerazione che ciascuno sindaco ami il suo territorio e che occorra trovare motivi di sintesi e condivisione per uscire dall’emergenza, piuttosto che creare opposizione politica.

Inoltre, nella call conference odierna, lo stesso Toma ha riferito ai sindaci il contenuto della documentazione sulle criticità riscontrate dal Ministero della Salute per la realizzazione del centro Covid a Larino. Un passaggio che sarebbe costato mesi nel crono-programma per il varo del Covid hospital in Molise.

In ogni caso, le Case della Salute di Larino e Venafro saranno utilizzate come strutture di sostegno alla gestione del Covid ospitando chi è paucisintomatico o non può essere assistito a casa. Infine, Toma ha ribadito l’impegno a trasformare i nosocomi di Isernia e Termoli a Dea di primo livello, e al San Timoteo sono destinati 2,5 milioni di euro della prima tranche destinata dal Patto della Salute al Molise, così come a Isernia, sui 9 complessivi, 4 andranno al Cardarelli.

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