Parla il tifoso: «Con Maradona muore una parte di me, era il simbolo del riscatto»

La scomparsa mer 25 novembre 2020
Attualità di La Redazione
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Parla il tifoso: «Con Maradona muore una parte di me, era il simbolo del riscatto» ©TermoliOnLine
Parla il tifoso: «Con Maradona muore una parte di me, era il simbolo del riscatto» ©TermoliOnLine

TERMOLI. La notizia è arrivata nel pomeriggio, un grande del calcio, un autentico genio del pallone, Diego Armando Maradona si spegneva nella casa nel quartiere Tigre di Buenos Aires, che ha deliziato il mondo del calcio con le sue opere d'arte calcistiche, ma anche con tutte le altre stravaganti e pittoresche performance extra calcio, Dieguito era grande in tutto anche nel suo essere genio e sregolatezza. Certo è che la notizia della sua morte anche a chi non lo ha tifato perché avversario, non può certo disconoscere la sua grandezza con il pallone tra i piedi.

Noi abbiamo raccolto la testimonianza del tifosissimo del Napoli residente a Termoli, l'ingegnere capo Gianfranco Bove che ci ha detto questo del suo idolo, Diego Armando Maradona: «Oggi sembrava un pomeriggio, una giornata normale, la notizia tramite messaggio mi è arrivata da voi di Termolionline, subito dopo confermatami da un amico che sta a Napoli con il quale ho condiviso momenti intensi e di gioia allo stadio San Paolo in curva. Io sinceramente non riesco ancora a rendermi conto di quello che sia successo, posso solo dire che per me Diego Armando Maradona è stato il simbolo di un riscatto perché come sapete io ho origini napoletane, quindi per me come per tutti i tifosi azzurri, il Napoli calcio è qualcosa che va oltre la squadra del cuore. E' anche il simbolo della città di un popolo e Maradona ha rappresentato appunto un riscatto facendo diventare la squadra napoletana fortissima che ha fatto tremare tutti gli squadroni italiane e straniere, ha fatto parlare di Napoli nel mondo assieme al meraviglioso tifo napoletano, in altre parole Diego è stato il Napoli, ma essenzialmente Maradona è stato il calcio, chi potrà avere il coraggio di non riconoscere in lui l'icona del calcio mondiale, se lo fa o non capisce di calcio o per ragioni che non hanno ragione di esistere che nulla hanno a che vedere con quello che è la passione per questo sport. Maradona è stato quello che nessun altro potrà mai essere non tanto per il Napoli calcio per la città di Napoli ma per tutto lo sport in generale.

Molte persone sono abituati a giudicarlo non solo per come giocava al calcio, ma anche per quello che faceva fuori dal campo, indubbiamente è uno che ha commesso tanti errori, ma chi non ne ha fatti? Tutto sommato se dovessimo fare un bilancio credo che lui ha fatto molto più del bene che di male, con lui muore una parte di me, non riesco nemmeno a immaginare cosa sia da oggi per me il calcio sapendo che Diego Armando Maradona non c'è più, saperlo comunque vivo in qualche parte del mondo mi faceva sentire più vicino a questo sport. Ogni volta che andavo a Napoli sono testimoni i miei amici andavamo spesso davanti a casa sua come una sorta di rituale, ma bastava semplicemente girare per Napoli e s'intuiva come se lui da Napoli non se ne fosse mai andato. Ora questo maledetto virus non mi permetterà di tornare a Napoli e di tornare sui luoghi dove lui è stato il giocatore più forte di tutti i tempi che ha giocato con la squadra della mia città con la squadra che io amo e che sempre sosterrò».

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