Prostituzione e "nuove schiave": il fenomeno nel Molise

L'osservatorio mar 01 dicembre 2020
Attualità di Claudio de Luca
3min
Prostituzione in una villetta ©http://www.romatoday.it
Prostituzione in una villetta ©http://www.romatoday.it

MOLISE. Cinesi, rumene, centroamericane sono le “nuove schiave”. La prostituzione è presente anche in Molise, seppure la pandemìa stia cambiandone le modalità di fruizione. Il sito ‘Escort advisor” testimonia quanto questo mondo abbia indossato nuovi panni per adattarsi alla seconda ondata. Vedremo poi come; prima sarà opportuno effettuare una veloce scorta al passato (remoto e prossimo) della regione.

L’ultimissima segnalazione risale a giorni or sono: per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione è stato condannato a 40 mesi di reclusione dalla Corte d’appello di Campobasso un 50enne che aveva adibito un suo locale ad ‘incontri galanti’ con le proprie dipendenti, ricavandone un corrispettivo in danaro. Nell’ottobre 2020, sempre nel capoluogo, in un appartamento preso in affitto con regolare contratto di locazione da una donna originaria della Repubblica Dominicana (già gravata da precedenti specifici), si pratica il meretrìcio. La signora centroamericana, a sua volta, aveva ceduto l’immobile ad altri soggetti stranieri che utilizzavano quelle stanze per praticarlo. Ma, già nel 2016, la Polizia di Stato aveva scoperto altre due case ospitali gestite dai cinesi.

Tre, in totale, le donne che gli agenti della Squadra Mobile avevano trovato all’interno. Qualche mese prima, in Isernia, era venuto alla luce un altro stabile ‘accomodante’, sempre gestito da cinesi. Insomma il fenomeno della prostituzione nella 20^ regione non è privo di clienti e non mancano i soldi per soddisfare i desideri più nascosti.

Nel 2018, si scoprì che una villetta, ubicata nei pressi del cimitero del capoluogo, altro non era che l’ennesima casa di appuntamenti. Tra quelle pareti si consumavano orge, festini e rapporti sessuali a pagamento. Tra i clienti molti volti insospettabili: padri di famiglia, persone conosciute in città e provenienti anche da altri comuni della regione. Un ‘business’ del sesso ben rodato, insomma, che aveva iniziato a dare i suoi frutti in termini di guadagno. A gestire gli ‘affari’ due romeni (un uomo e una donna). Infine vicende, temporalmente meno vicine, finiscono in cronaca per un episodio accaduto in Campomarino. Le indagini permettono di smascherare una organizzazione che gestiva l’arrivo di ragazze dall’Est-Europa ed i proprietari di appartamenti sul mare vengono formalmente invitati a verificare con oculatezza a chi affidare le case in affitto.

L’intensificazione dei controlli diede frutti grazie alle iniziative della Polizia di stato. Le prostitute presenti nello Stivale sarebbero oltre 100mila, sufficienti per soddisfare le particolari esigenze di circa 10 milioni di clienti. Ad un costo medio di 30-60 euro a prestazione, viene a concretarsi un giro d'affari superiore a tre miliardi di euro l'anno. In Molise le cifre sarebbero ben altre (in senso negativo, naturalmente). Nella 20^ regione il fenomeno è di gran lunga meno accentuato, ma è comunque tale da non potere essere sottovalutato. E' sufficiente sfogliare le ultime pagine delle testate giornalistiche locali per apprendere quante "lucciole" agiscano tra Termoli, Campomarino, Montenero di B. e Petacciato oppure nel Bojanese ed a Campitello M. In effetti accade che, conclusa la stagione estiva, le villette e gli ‘chalet’ disponibili perdano i bagnanti ma acquistino le grazie di queste "habitué" del sesso mordi e fuggi che se ne servono per fuggevoli incontri.

Si tratta di decine e decine di strutture abitative che, magari, vengono poste nella loro disponibilità dai proprietari, evadendo pure tasse di registro ed imposte sul reddito. Le entrate potrebbero anche essere contenute, ma ce ne sarebbe da lavorare per le "Fiamme gialle" nostrane! Secondo un noto sociologo (Marzio Barbagli) il termine ‘prostituzione’ sarebbe oramai inadeguato perché pone l’accento soprattutto sull’offerta e sulla peccatrice. “Comprare il piacere” (editrice ‘il Mulino’, Bologna) è una nuova corposa storia dell’amore venale dal Medioevo ad oggi. Secondo l’Autore il mercato del sesso è cresciuto costantemente sino alla fine dell’ ‘800, esaltato da scrittori quali Flaubert. Ma, da allora, lentamente, è iniziata una diminuzione della domanda.

Ed oggi siamo di fronte ad un’offerta molto ridimensionata. La liberazione dei costumi sessuali, il declino della doppia morale e la verginità (diventata un disvalore) ha portato ad una contrazione del fenomeno.

Claudio de Luca

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