Con la svolta "in progress" del depuratore si sblocca la partita su mille nuovi allacci idrici
TERMOLI. Se il depuratore non funziona c’è clamore, se va avanti il progetto di delocalizzazione sembra che importi poco o nulla, questa è la sensazione che abbiamo avuto. Tuttavia, con l’entrata progressiva in funzione da tempo, ormai, del depuratore al Sinarca, e di recente della stazione di sollevamento di Pantano Basso, si va a sbloccare una situazione che si era cristallizzata da quasi 5 anni, quella dello stop ai nuovi allacci. Un migliaio le domande in sospeso per mancata capacità di depurazione per nuove utenze idriche. Ma come hanno fatto fino a ora? Beh, in molti hanno utilizzato quelle di cantiere, non proprio ortodosse, ma certo non potevano restare a secco.
Tra queste, riveste importanza notevole la palazzina Iacp di Colle Macchiuzzo, dodici appartamenti che andrebbero a risolvere il dramma dell’emergenza abitativa di altrettante famiglie e che finalmente, ora, potrà essere riavviata, con nuova graduatoria degli assegnatari. «Non stiamo dando più la possibilità di nuovi allacci e subentri – affermava la Crea illo tempore (oggi Acea Molise, ndr) – perché il depuratore è saturo e ci siamo visti costretti a prendere una decisione che non è certamente in linea con il business della società che è quello di vendere l’acqua. Per quello che ci riguarda – ha concluso Santini – abbiamo avvertito gli enti competenti della situazione e restiamo in attesa di eventuali nuovi impianti per riaprire almeno i subentri». Adesso, di acqua ne è passata sotto i ponti, e per fortuna degli utenti, a breve, non solo lì…