Terapie intensive in Molise, l'istanza di una cittadina fa breccia al Ministero della salute

L'emergenza coronavirus sab 05 dicembre 2020
Attualità di Emanuele Bracone
2min
Terapia intensiva ©http://www.meteoweb.eu/
Terapia intensiva ©http://www.meteoweb.eu/

TERMOLI. La sanità molisana sotto i riflettori, non solo di trasmissioni nazionali, come Titolo V e domani sera Non è l’arena. Ad accendersi sono stati anche quelli del Ministero della Salute, a cui si è rivolta una donna molisana, che di sua sponte ha deciso di vederci chiaro sulla questione delle Terapie intensive, il cui livello è indicato in 30 posti, ma che una recente ordinanza di Toma ha visto imporre una contrattualizzazione coi privati al commissario Giustini.

Per qualcuno i conti non tornano e non tornavano nemmeno prima, visto che l’interlocuzione scritta e inviata con Pec è stata indirizzata al ministro Roberto Speranza in giorni non sospetti, il 27 novembre, cioè 6 giorni prima che il Governatore firmasse l’ordinanza del 2 dicembre. Il riscontro ottenuto dal Ministero è datato primo dicembre, a firma del direttore dell’ufficio Francesco Maraglino, con cui si chiede di dare risposte ai dubbi e ai quesiti sollevati dalla promotrice.

Fuori dall’alveo di qualunque comitato o parte politica, la signora C. C., ne rechiamo solo le iniziali, già il 15 novembre, rivolgendosi a Toma, Florenzano e Giustini, attraverso lo strumento dell’accesso civico, entrava nel merito “dell’effettivo numero di posti letto di Terapia intensiva disponibile in Molise, dedicati e garantiti ai malati Covid, e al contempo il numero dei posti garantiti a persone con altre patologie laddove dovessero necessitarne.

«Tale esigenza nasce dai timori e dalle paure che in questo delicato momento noi molisani e gli italiani tutti stiamo vivendo, peraltro ulteriormente alimentata dalla poca chiarezza sulle informazioni non esaustive divulgate».

L’accesso civico chiede di specificare, non avendo trovato nessun contratto, o documento aggiornato redatto ai fini della gestione della pandemia, quali sono le strutture sanitarie, sia pubbliche che private, in cui sono ubicati i posti letto di Terapia intensiva, dichiarati e riportati nel piano di riorganizzazione, specificando per ognuna le unità garantite e ad esclusivo utilizzo della Regione Molise, proprio per la gestione di questa emergenza.

Una istanza documentata e corredata da continui riferimenti agli atti, la cui finalità è quella di dare risposta a chi è pervaso da tensione e nervosismo, per via delle dichiarazioni e dell’allarme che gli stessi medici stanno lanciando, comunicando l’esaurimento dei posti letto e dei posti di Terapia intensiva presso il Cardarelli.

«L’unico Centro Covid della regione non è ancora oggetto di ampliamento e adeguamento nel rispetto del piano approvato». Un raffronto tabellare, dai dati resi noti giornalmente dall’Asrem, ha fatto accendere la spia nella utente molisana, come mai i posti di Terapia intensiva occupati sono ben al di sotto dei 30 dichiarati?

Nell’informativa al Ministero della salute, al grido de “Il Molise esiste”, viene chiesto formalmente aiuto a Speranza e non è un gioco di parole… circostanziando con episodi presenti nella cronaca dell’emergenza Covid, fino ad arrivare alla sottolineatura della data del marzo 2021 per l’attivazione della nuova ala Covid del Cardarelli. «Noi esistiamo e vorremmo continuare a farlo».

Vedremo nei prossimi giorni quello che accadrà, sia in rispetto alla presa di coscienza generale, che al riscontro ministeriale, tenendo presente come resti ferma anche l’attesa della risposta formale all’accesso civico, da soddisfare entro un mese e il termine è dietro l’angolo.

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