Giuseppe Giacomodonato

GUARDIALFIERA. Un portico di speranza da una corona sul capo. Giuseppe, festante amico del condominio, si sta infilando nel box del suo garage mentre dirimpetto, anch’io completo la stessa operazione. Colgo l’attimo per salutarlo e rallegrarmi con lui, avendo appena scoperto l’imminente conquista della sua laurea in ingegneria meccanica.
Gli chiedo il titolo della tesi: “Analisi di End of Life delle batterie auto elettriche” e non ci raccapezzo gran che. Capisco soltanto d’imbattermi, alla mia tarda età, in mezzo ad un incredibile capovolgimento evolutivo. E smaschero invece la mente originale di Giuseppe Giacomodonato, abile a rilevare nelle innovazioni, quella molla nuova; quella sfumatura di originalità capace di trovare il gusto della ricerca, di colmare le attese e di confezionare inconsuete future meraviglie. Cosicché il 29 maggio, in Ancona, presso l’Università Politecnica delle Marche, raggiunge il suo sogno e inghirlanda di consolazione i propri cari.
Desidero augurarti, caro Giuseppe, di ricavare dal conseguito successo, una luce sempre nuova e la capacità si stupirti davanti alla poesia dell’erba, alle piccole ed a quelle grandi cose che scorrono in ogni istante davanti a te e a noi, come su un fondale dipinto.
Vincenzo Di Sabato