I pericoli delle infiltrazioni malavitose svelati dall'operazione White Beach
BASSO MOLISE. Nelle prime ore della mattinata odierna in Termoli, Campomarino, Sant’Elia a Pianisi, Guglionesi e San Severo, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, hanno dato esecuzione a 18 misure cautelari, emesse dal GIP del Tribunale di Campobasso su richiesta di questa Procura Distrettuale Antimafia (di cui 14 custodie cautelari in carcere, 3 domiciliari ed 1 obbligo di dimora), a carico di 18 soggetti di nazionalità italiana ritenuti responsabili del reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art.74 D.P.R.309/90).
«Un’operazione importante che ha riguardato 18 misure cautelari- ha dichiarato il Procuratore Nicola D'Angelo- Un traffico importante sulla costa, di circa 350 grammi di cocaina ogni settimana. Siamo intervenuti a bloccare una parte dello spaccio. Ma naturalmente ne continua altro. Sono tante le persone che si occupano di questa attività e sicuramente troveranno un modo per sostituire gli attuali indagati. La criminalità pugliese pesa di più nello spessore, nella caratura e soprattutto nelle fonti di approvvigionamento.
Nel senso che lo stupefacente viene da San Severo, per il resto anche i molisani fanno la loro parte, anche se in questa vicenda, come in tante altre hanno più ruolo di comprimario non di capo dell'associazione.
Soprattutto nella costa, lungo la costa quindi a partire da Campomarino per poi Termoli, la zona diciamo quella più confinante con la Puglia c’è quasi un'osmosi con quel tipo di realtà e diventa una realtà culturale e quindi una minore propensione alla denuncia, quasi a volersi riferire al pregiudicato per risolvere i problemi familiari e sociali».