Un fiume di denaro per portare la droga da Roma in Molise

L'inchiesta gio 02 febbraio 2023
Cronaca di La Redazione
3min
L'operazione antidroga tra Molise e Roma

ISERNIA. Dettagli dell’operazione di Polizia giudiziaria antidroga diffusi stamani in conferenza stampa dal procuratore della Repubblica di Isernia, Carlo Fucci.

Come già annunciato nel dispaccio del mattino presto, nella notte tra il 31 gennaio e la mattina di ieri, la polizia di Stato di Isernia, diretta dal questore Vincenzo Macri, e in particolare della squadra mobile comandata dal commissario capo Gianluca Vesce, ha eseguito tra la provincia di Isernia e la città di Roma, otto misure cautelari emesse dal Gip presso il Tribunale di Isernia, accogliendo le richieste formulate dalla Procura della Repubblica, nei confronti degli indagati per reati di detenzione e spaccio di stupefacenti.

In particolare, nei confronti del presunto organizzatore della cooperazione criminosa, K.L.R., che si approvvigionava di significativi quantitativi di stupefacenti di tipo cocaina e derivati della cannabis prevalentemente nella città di Roma, del valore di decine di migliaia di euro per singola fornitura, e li smerciava, direttamente o tramite il contributo degli altri indagati, nella provincia di Isernia, è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere.

Nei confronti di altri cinque indagati è stata viceversa disposta la misura degli arresti domiciliari, mentre ulteriori due indagati sono stati destinatari dell'obbligo di dimora nel comune di residenza al fine di evitare le possibilità di approvvigionamento e di cessione di stupefacenti mediante una ridotta limitazione della loro libertà personale.

Questi ultimi soggetti, tutti residenti tra Isernia ed i comuni limitrofi, ricevevano abitualmente stupefacenti dal principale indagato e li distribuivano ai loro clienti "al dettaglio", rendendo la quota di proventi a lui spettante quale fornitore.

Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica e dirette dal Pm incaricato, sono state condotte, meticolosamente e con professionalità, dalla Squadra Mobile di Isernia per diversi mesi mediante una intensa attività di intercettazione telefonica ed ambientale, quest'ultima svolta all'interno dell'autovettura utilizzata dal perno del narcotraffico per il trasporto dello stupefacente e la raccolta dei profitti presso i rivenditori al dettaglio, e successivamente suffragate da sequestri di stupefacente e dalle dichiarazioni degli assuntori.

Confermate le ipotesi investigative e fornito un decisivo contributo alle indagini, supportando le richieste delle misure cautelari e di quella reali adottate.

Nei guai gli abituali consumatori di stupefacenti che hanno riferito di aver acquistato, nel corso degli anni, ingenti quantità di sostanze: uno di loro, in particolare, ha ammesso di aver acquistato nel corso degli anni fino a 50mila euro di cocaina, a comprova della radicata e proficua attività criminale portata avanti dagli indagati.

Nei confronti del principale indiziato, su richiesta della Procura della Repubblica, disposto anche il sequestro preventivo di 70mila euro o di beni di valore equivalente, in corso di rintraccio, individuati quale parte degli ingenti profitti del reato accumulati dal prevenuto grazie alle sue illecite attività.

Nel corso delle indagini, oltre a parlare apertamente del valore dello stupefacente smerciato e dei suoi ricchi introiti, risultava avere sempre nella sua disponibilità ingenti somme di denaro, spesso direttamente osservate nel corso delle intercettazioni ambientali nelle mani sue o dei suoi collaboratori mentre questi procedevano al conteggio del danaro raccolto. Tra le intercettazioni con valore probatorio circa la provenienza illecita del denaro di cui disponeva, inoltre, emergeva la preoccupazione del giovane rispetto alle ipotesi di riduzione ulteriore della circolazione del denaro contante per le difficoltà di occultare e ripulire tali ingenti profitti nonché di giustificarne il possesso nel caso di scoperta degli stessi da parte delle forze dell’ordine.

Già nel corso delle indagini gli vennero sequestrati circa 6mila euro, appena ricevuti a fronte di precedenti cessioni di stupefacenti e che questi aveva con sé a bordo della propria autovettura al momento del controllo stradale, che invano provava successivamente a giustificare come di proprietà del padre.

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