LARINO. L’ex primario del reparto di Cardiologia dell’ospedale San Timoteo, Emilio Musacchio, è stato assolto perché il fatto non sussiste dal collegio del Tribunale di Larino, al termine di una vicenda giudiziaria che l’ha visto indagato dal 2015 e dal giugno 2016 sospeso dall’Asrem.
L’assoluzione piena riguarda tutti e cinque i capi d’imputazione su cui era stato rinviato a giudizio. A difenderlo l’avvocato Antonio De Michele. Una decina le udienze su cui è stato incardinato il processo, di cui oggi c’è stata la discussione finale, dinanzi ai giudici Russo, Di Nino e Sansone.
L’avvocato De Michele ha così riassunto la storia processuale, nel post social pubblicato sul proprio profilo.
«Vizi privati e pubbliche virtù. Sentire il Presidente del Collegio penale del Tribunale leggere il dispositivo della sentenza, con la quale assolve l’imputato che hai difeso, in un processo il cui dibattimento è durato due anni, è un momento unico, che se da un lato ripaga il difensore per lo studio, per l’impegno che ha dedicato alla vicenda, dall’altro restituisce all’imputato la dignità che era stata lesa soprattutto, perché i la persona difesa era una persona in vista, perché essa aveva un ruolo rilevante nella società.
In questo modo, con l’assoluzione con la formula il fatto non sussiste, per i tanti reati contestati, si è chiuso oggi, davanti al Tribunale di Larino, il processo a carico dell’ex primario del San Timoteo di Termoli, assurto a rilevanza nazionale, reparto oggi ridotto al lumicino, in quanto la Azienda sanitaria mai ha ritenuto di provvedere a ricoprire il posto che le vicende giudiziarie, che in fin dei conti contestavano vizi privati, mettendo da parte le note virtù, avevano tolto al malcapitato primario. I vizi privati contestati si sono rivelanti insussistenti; il povero primario ha visto ripristinare la sua onorabilità. La difesa ha vinto! A perdere è stata la società civile; a perdere è stata la gente del basso Molise, a perdere è stata la gente di Termoli, a perdere è stata la sanità. La sentenza di oggi ha ridato la dignità all’ex primario, ma non ha potuto dare, né potrà ridare ai molisani della costa, quel gioiello che era un reparto “violentato” dall’indagine, reparto che fronteggiava gli infarti, che fronteggiava le aritmie, che ti ridava la vita e la speranza. Vittoria della giustizia, rammarico per quello che era e che ormai non è più».