Dopo la rapina, lo sfogo di Fiardi: il nostro lavoro sta diventando troppo pericoloso
TERMOLI. Non si è mai nascosto, ha sempre affrontato a viso aperto tutte le spiacevoli (e sinceramente troppe) situazioni in cui come esercente, sia del bar che della stazione di servizio, ha subito nel corso della sua lunga carriera da imprenditore.
Parliamo di Francesco Fiardi, Franco per gli amici. La rapina a mano armata di ieri mattina, poco prima delle 6, ha lasciato il segno, sia naturalmente per i rischi a cui si viene esposti continuamente, per i danni e il maltolto, ma anche per quello che poteva essere e per fortuna non è stato, un dettaglio non da poco.
Il caricatore della pistola, una vera, non giocattolo, è caduto a terra ed è rimasto incastrato sotto la pedana del bancone, dopo il colpo inferto col calcio della rivoltella al collo del barista.
Abbiamo intervistato con Michele Trombetta lo stesso Franco Fiardi, ecco il suo contributo.