Vincenzo Cinelli, un uomo preso a pugni dalla vita

una triste storia ven 08 giugno 2018
Cronaca di Michele Trombetta
4min
Vincenzo Cinelli e il suo cane James ©TermoliOnLine
Vincenzo Cinelli e il suo cane James ©TermoliOnLine

TERMOLI. Oggi ci siamo recati presso quella zona famigerata di Termoli, denominata Pozzo Dolce, un quartiere da tempo simbolo del degrado latente della nostra città che non vorremmo mai descrivere. Questa zona purtroppo è divenuto luogo di dimora di molti senzatetto e persone che non sanno dove dormire e tra questi c’è un uomo di 61 anni, molto conosciuto a Termoli, che spesso ha fatto “a pugni" con la sua vita commettendo diversi errori, pagati poi a caro prezzo; una cosa comunque è certa: quest'uomo che oggi ha come residenza un tetto di stelle e poco più, è stato un gran lavoratore, ma oggi vive di un sussidio minimo e ha un solo vero amico, un cane di strada che ha chiamato James, in onore dell’agente 007 di cui egli è un grande fan.

La persona in questione è Vincenzo Cinelli, il quale fino a poche settimane fa viveva a Pozzo Dolce, in un seppur piccolo riparo in legno per la notte, ovvero un localino a mo’ di baretto e ritrovo di giovani del quale lui e il suo cane facevano da guardiani notturni ricevendone in cambio un riparo appunto per dormire.

Il destino però ha voluto che questa struttura venisse smantellata proprio poche settimane fa e Vincenzo insieme al suo amico a quattro zampe sono rimasti senza tetto e di conseguenza si son dovuti arrangiare all'aperto. Un riparo di fortuna sicuramente fatiscente e non degno per un essere vivente. Vincenzo ci ha detto che ha più volte ricevuto l'invito da parte della Misericordia di Termoli ad usufruire della loro struttura in via Biferno dove diversi senzatetto e nullatenenti hanno trovato un ricovero soprattutto per la notte, ma Vincenzo non potendo portare il suo fedele amico nella struttura e non volendo assolutamente abbandonarlo, ha declinato tutte le volte l'invito:

"Io senza di lui non vado da nessuna parte, l'ho cresciuto fin da quando era piccolo, ormai siamo una famiglia e dove vado io, viene anche lui! Per James, ho rifiutato anche l'invito dei miei figli.” Mentre parla dei figli, la voce di Vincenzo si interrompe e trapela tutta la solitudine di un uomo che un giorno aveva tanto e poi di colpo ha perso tutto o quasi. Come dicevamo questa sua situazione attuale è figlia anche di molti errori commessi, ma si sa, gli errori nella vita chi non li fa? L'importante è poter riuscire a correggerli. Vincenzo purtroppo non è riuscito a correggerli e non ha avuto la fortuna di avere qualcuno al suo fianco che riuscisse a tendergli la mano durante i suoi errori.

Gli abbiamo chiesto se ci sono con lui anche altri compagni “di viaggio” che condividono questa situazione di indigenza: “Sì, con me ci sono altre persone, più che altro stranieri e si comportano bene, non mi danno fastidio."

Tramite il nostro articolo, vorremmo dare una mano al nostro sfortunato amico che chiede: “Io cerco solo un riparo più sicuro, per me e James; non voglio allontanarmi da qui, anzi, che mi diano un permesso che me la costruisco io una casetta-riparo, adesso d'estate si può anche stare fuori all'aperto, ma d'inverno no, per cui datemi la facoltà e me la costruisco da solo."

Questa sua richiesta sarà quasi impossibile da accettare anche perché la zona di Pozzo Dolce è quella più interessata alla riqualificazione nell'ambito del progetto del tunnel. Per fortuna, per mangiare, si reca giù al porto, presso la Caritas dove gli viene garantito un pasto caldo tutti i giorni.

Vincenzo ci porta a visitare la sua dimora attuale scaturita in una rampa di garage non attivo e sulla serranda c'è tutto il suo guardaroba, il letto fatto di due sedie di plastica, una copertina senza un cuscino, un barbecue grezzo costruito da sé, dove ogni tanto arrostisce un po' di carne per lui e James e questa tendina di cannucce che lo potrà riparare dal sole, ma non certo dalla pioggia.

Francamente tutto questo ci lascia abbastanza allibiti e amareggiati.

L’ultima domanda che gli facciamo è che cosa in questo momento gli manca più di tutto e il nostro amico, con gli occhi lucidi per l’emozione e la voce rotta dal pianto, ci dice: "Mi manca tutto!” Anche James capisce la disperazione dignitosa del suo padrone e gli si avvicina alle gambe come per abbracciarlo e fargli avvertire, pur senza parlare, la sua vicinanza.

Sicuramente quella tra lui e il cane è una bella storia, ma Vincenzo Cinelli, oggi 61enne, ha bisogno di altro: ci ha messo senz'altro del suo per arrivare a quello che è diventato oggi, ma sicuramente se c'è una possibilità per poterlo tirare fuori da questa condizione da parte di qualcuno, anche privatamente, è un peccato non afferrarla per riscattarsi perché, pur avendo commesso tanti errori, fondamentalmente Vincenzo è una brava persona che proviene da una stimatissima famiglia e quel che più conta è che non ha fatto mai del male a nessuno se non a se stesso e quindi meriterebbe un'altra chance per cercare di rialzarsi e vorrebbe farlo naturalmente con il suo fedelissimo amico a quattro zampe James.

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