Alloggi Iacp chiusi da tempo e in mano a non residenti: rabbia tra chi sta per strada
TERMOLI. C’è fermento nel mondo dell’emergenza abitativa, quel sottobosco di disperazione e disagio che vede nuclei familiari, sovente con prole e anche numerosa, arrabattarsi per trovare un tetto sotto cui ripararsi.
Di recenti sono stati alcuni i casi assurti alla cronaca, dalla recente storia di Vincenzo Cinelli, a cui sembra sia stata trovata una soluzione tampone, alla vertenza con la famiglia Mascilongo, arrivata alla mediazione sindacale e legale.
Ma è un fenomeno ampio e profondo, di cui sono stati svelati solo centimetri della punta di un enorme iceberg.
Il precariato alimenta i nuovi poveri e di conseguenza l’esigenza di avere quattro mura attorno, ma qual è la situazione degli alloggi di edilizia popolare a Termoli.
Beh, innanzitutto c’è quel nodo scorsoio della palazzina di Colle Macchiuzzo finita da anni e da tempo non consegnata a chi era in graduatoria per problemi di allaccio alle fogne, un vero abominio, considerando i disagi e lo sconforto in cui versano numerose famiglie.
Oggi il livello degli affitti e dei canoni è alto, chi può permetterseli? Certo non i mono-reddito con scarsa prospettiva sul futuro e meno ancora cassintegrati, operai in mobilità e disoccupati.
Ieri riceviamo una telefonata di denuncia che apre uno squarcio inquietante, un singolo episodio, certo, ma che potrebbe dare la stura anche per controlli più efficaci e mirati.
«Io ho moglie e due figli e siamo costretti a stare in mezzo alla strada, a Termoli ci sono appartamenti, uno specialmente, dove l’assegnataria ha chiuso l’appartamento, non è più residente a Termoli e paga l’affitto da un’altra parte, che aspettano a revocarglielo?»
Sappiamo per certo che la questione è nota allo Iacp, saranno state diverse le segnalazioni arrivate negli uffici di via Monte Grappa a Campobasso e da questi, ci risulta sia partita una comunicazione ufficiale alla Polizia municipale di Termoli per approfondire la questione.
Ma è mai stata fatta una ricognizione di tutto il patrimonio abitativo di edilizia popolare per avere un quadro chiaro dell’offerta e delle chance di riassegnazione, anche temporanea, attraverso cui sottrarre le famiglie in difficoltà dalla loro condizione disagiata?