Il maltempo mette in ginocchio il Basso Molise, allagamenti e strade piene di fango
TERMOLI. Basso Molise in ginocchio per il maltempo. L'area dell’hinterland è stata messa sotto scacco da questa mattina, con le precipitazioni meteoriche che hanno devastato strade provinciali e interpoderali, fino a costringere gli enti gestori a chiuderle e comunque per gli automobilisti era impossibile percorrerle.
Fiumi di acqua e fango hanno invaso le carreggiate e persino corsi d’acqua dalla portata infinitesima, a regime meno che torrentizio, rigagnoli in pratica, hanno aumentato il flusso fino a creare problemi.
Gonfio d’acqua anche il Sinarca. Criticità rilevate tra Nuova Cliternia e Campomarino, sul versante bifernino, tra Larino e San Martino in Pensilis, sia sulla statale 647 che la zona compresa da Larino alla valle dopo la diga del Liscione, così come problematiche enormi nel triangolo Palata-Tavenna-Mafalda, con la strada provinciale 163 chiusa tra Palata e Tavenna e impraticabile tra Tavenna e Mafalda. Di fatto, come ci ha riferito il sindaco Simone Spadanuda, la zona è quasi isolata.
Problemi anche dai colli di San Giacomo e Guglionesi che degradano verso la Bifernina, in particolare la strada che porta a Larino. Insomma, a distanza di 36 ore dal terremoto, nuova emergenza sul territorio e i danni saranno certamente superiori. Terreni arati da poco sono diventati acquitrini e le strade interpoderali nell’agro di Palata sono state spazzate via a causa degli effetti di una pioggia fitta durata 4 ore. «Sembravano bombe d’acqua – ci ha detto il primo cittadino di Palata Michele Berchicci – intere cunette non esistono più, sono state portate via dalla furia dell’acqua e la Provincia ha dovuto inviare una lama spartineve per liberare le arterie ostruite».
Vigili del fuoco al lavoro con 4 squadre, due di Termoli, una di Santa Croce di Magliano e una da Campobasso, oltre agli addetti boschivi. In particolare, critica la situazione nel curvone che porta al Conservificio e alla vecchia Cantina sociale, nell’impianto di proprietà dell’Aom sono stati evacuati gli uffici, inondati dall’acqua.
Diversi gli interventi di rimozione di alberi e rami dalle sedi stradali.
Numerosi gli scantinati che sono stati allagati in diversi comuni e problemi anche a Rio Vivo.