Casse vuote in Regione, alluvionati del 2003 ancora senza indennizzi
TERMOLI. Aziende alluvionate e anche cittadini costretti al Tar Molise per chiedere l’ottemperanza alla sentenza di risarcimento danni ancora da eseguire a quasi 16 anni dalla calamità che sconvolse il Basso Molise a soli 3 mesi dal sisma di San Giuliano di Puglia. Aziende agricole e privati che devono incamerare quasi un milione di euro per gli eventi del 24 e 25 gennaio 2003, istanze accolte in secondo grado davanti al Tribunale superiore delle acque con sede a Roma, grazie alla nomina di un perito.
La Regione Molise è stata condannata a risarcire gli interi danni ai privati ed alle aziende perché è emerso che la causa dell’inondazione delle case e delle aziende andava ricercata nella esondazione del Biferno, i cui argini erano completamente divelti ed il cui alveo non era più in condizioni di "mantenere” le acque provenienti da piogge non eccezionali. Il fenomeno infatti si è ripetuto anche nei successivi anni 2004 2005 e 2006 (anche per questi anni c’è stato il risarcimento). Dalla perizia emerse che la diga del Liscione ha un collaudo non definitivo e che la situazione avvenuta nel 2003 potrebbe ripetersi sempre visto che le piogge del 23 24 e 25 gennaio 2003 non furono eccezionali. Questa vicenda ancora vede la parola fine e ha costretto i privati dopo un tentativo di pignoramento delle casse regionali a ricorrere al Tar per far nominare un commissario ad acta che individui le somme e provveda ai pagamenti.