«Si consuma troppa droga, attenti alla criminalità organizzata»
CAMPOBASSO. Ci sono 4 buoni motivi per assestare un colpo duro allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Il primo è il dilagare di un fenomeno che rovina ragazzi e anche adulti.
Il secondo è il rischio di drammi e disgregazione a cui vanno incontro le famiglie degli assuntori di droga.
C’è l’inevitabile riverbero di micro-criminalità dovuto ai reati commessi da chi deve approvvigionarsi di denaro e di dosi, quindi, infine, e forse l’allarme più grave, i possibili interessi della criminalità organizzata di accaparrarsi piazze di spaccio importanti come possono essere Campobasso e la costa, per limitarci al territorio provinciale.
Lo scorso anno, era l’11 settembre, il procuratore capo della Repubblica di Campobasso, Nicola D’Angelo, chiamò alle armi mediatiche tutti i giornalisti, per ingaggiare una guerra senza quartiere contro lo spaccio e il narcotraffico.
«Combattere in ogni modo il fenomeno droga in Molise attraverso una sinergia di intenti tra l’Ordine dei Giornalisti del Molise e la Procura di Campobasso», fu l’obiettivo. Venne siglato una sorta di patto di ferro con i direttori delle testate giornalistiche molisane che nella sede nell’Odg hanno incontrato il procuratore Nicola D’Angelo.
Un faccia a faccia dal quale emerse una triste realtà, il Molise non è più da tempo quell’isola felice di cui si è sempre parlato.
Gli assuntori di sostanze stupefacenti sono aumentati in modo esponenziale e con loro tutte le conseguenze che in alcune circostanze riducono tante famiglie sul lastrico. Ma con il diffondersi del fenomeno droga, assuntori e spacciatori, aumenta anche la penetrazione delle mafie in regione che sono interessate al guadagno facile e uno dei modi più semplici è proprio lo spaccio di droga.“C’è una guerra da combattere”, disse il procuratore D’Angelo.
A distanza di 12 mesi l’attenzione sul fenomeno è stata amplificata, sensibilizzate molte più persone, ma ora occorre puntare alla riduzione del consumo, proprio per evitare che la malavita guardi al Molise in modo diverso.
Stamani nella sede dell’Odg Molise, assieme alla presidente Pina Petta e a diversi direttori e colleghi giornalisti, c’era di nuovo il procuratore D’Angelo, assieme a lui il presidente dell’ordine forense del capoluogo Giuseppe De Rubertis e il consigliere Stefano Maggiani.
I due ordini collaboreranno con D’Angelo ancora di più, in attesa che si destino le istituzioni locali e regionali. Allo studio da parte degli avvocati, oltre al logo Molise senza sostanze stupefacenti, finito su un braccialetto, un murales da realizzare al terminal bus, coinvolgimento diretto nelle scuole a confronto coi ragazzi e una campagna social.
Drammatici i dati diffusi da Nicola D’Angelo, solo a Campobasso e dintorni (sulla costa la realtà è ancora più complicata), tra eroina, cocaina, hashish, marijuana e altri tipi di droga, i quantitativi mensili complessivi smerciati possono superare i 30 chili, con un fatturato criminale che raggiunge anche il milione di euro.