Operazione Bonifica, scagionato l'operatore della Coldiretti Molise

Prosciolto mar 21 gennaio 2020
Cronaca di La Redazione
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Tribunale di Campobasso ©TermoliOnLine
Tribunale di Campobasso ©TermoliOnLine

CAMPOBASSO. Il Gup del Tribunale di Campobasso, Teresina Pepe, ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti dell’operatore del Centro di Assistenza Agricola di Coldiretti coinvolto nella maxi indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza in tutta Italia e denominata “Operazione Bonifica”.

Era iniziata già nel 2013 in tutta Italia, una vasta operazione della Guardia di Finanza volta a verificare il corretto funzionamento del sistema delle erogazioni pubbliche in agricoltura.

Oltre mille finanzieri di tutti i Comandi Provinciali hanno acquisito, presso i Centri di Assistenza Agricola, documentazione relativa a soggetti individuati dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza attraverso un’analisi di rischio elaborata sui dati forniti dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) e dagli altri organismi pagatori.

A 7 miliardi di euro, infatti, ammontano le risorse che l’Unione Europea eroga ogni anno all’Italia per il sostegno all’agricoltura, una cifra questa che rende tangibile il rischio di possibili infiltrazioni della criminalità e di truffe per l’indebita percezione di contribuzioni destinate agli operatori onesti.

I controlli delle fiamme gialle nell’operazione denominata “Bonifica”, hanno portato alla segnalazione di oltre 33mila aziende agricole in tutta Italia, con conseguente blocco delle erogazioni dei premi Pac da parte di Agea.

Gli indagati per ottenere i contributi comunitari producevano falsi contratti di affitto o di comodato fittizi, indicanti, quali controparti, persone del tutto ignare e, in taluni casi, addirittura decedute, come nel caso in esame. Tale escamotage risultava necessario ad attribuire a tali aziende la proprietà di titoli “Pac”, requisito fondamentale per poter accedere ai finanziamenti europei. L’indagine della Guardia di Finanza nella cosiddettaOperazione Bonifica”, aveva l’obiettivo di perseguire le frodi su finanziamenti comunitari, nell’ambito della quale sono stati messi al setaccio i contributi Pac in tutta Italia ed anche in Molise.

Nella vicenda in esame è emerso che l’operatore del centro Caa molisano, che ha il compito di aiutare i coltivatori nel disbrigo delle pratiche, aveva ricevuto ed inoltrato i dati forniti dal produttore all’ente erogatore. Pertanto, i contratti di conduzione, che si assumono fittizi poiché venivano riportati anche affittuari deceduti in data antecedente alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, venivano prodotti dal richiedente i fondi e che l’attività dei Caa era limitata alla sola verifica della regolarità e conformità formale dei documenti e non anche all’esame della validità dell’atto e la veridicità dei dati riportati.

Sulla base di tali considerazione il Gup del tribunale molisano ha ritenuto di dichiarare in non luogo a procedere per l’operatore del centro Caa, difeso dall’Avv. Fausi Khalifh Iannucci, per aver concorso nella truffa aggravata.

A giudizio è invece andato il produttore agricolo che aveva richiesto i fondi producendo contratti di conduzioni di terreni che si assumono fittizi con affittuari deceduti ed ignari.

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