Frode da 13,5 milioni di euro, scatta un provvedimento di sequestro di pari importo

L'inchiesta lun 10 agosto 2020
Cronaca di La Redazione
1min
Tribunale di Campobasso ©TermoliOnLine
Tribunale di Campobasso ©TermoliOnLine

CAMPOBASSO. La Procura del capoluogo torna sulla frode scoperta da oltre 13 milioni di euro nell'ambito della vendita dei carburanti.

Con il recente sequestro preventive ottenuto, a seguito di appello dinanzi al competente Tribunale del Riesame, si confermano gli importanti risultati operativi ai fini del contrasto alia criminalita economico e finanziaria. Si tratta, infatti di un provvedimento ablativo di notevole rilievo, avente ad oggetto un valore complessivo di beni da sottoporre a vincolo reale di oltre 13 milioni di euro, emesso a integrazione del precedente dell'ammontare superiore ai 4 milioni di euro.

Di particolare evidenza anche il riconoscimento della responsabilita "amministrativa da reato" per una delle societa coinvolte ed avvantaggiate, in prima battuta, dalla realizzazione dei reati fiscali oggetto di contestazione, con conseguente possibilità di escussione del relative patrimonio ed anche, in caso di incapienza, di quello dei soggetti gestori di fatto e/o amministratori di diritto.

La fase esecutiva, mediante ricerche mirate eseguite da parte della polizia giudiziaria delegata (Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza di Campobasso) ha consentito l'individuazione - alio stato - di molteplici beni suscettibili di ablazione, fra cui:

terreni per un valore nominale di € 65.246,46;

fabbricati per un valore nominale di € 330.764,00;

quote di diverse societa di capitali per un valore complessivo di € 100.500,00;

diversi autoveicoli.

Gli accertamenti hanno consentito di disvelare un pericoloso sistema fraudolento, finalizzato al contrabbando di prodotti energetici, mediante

L'utilizzo di societa e soggetti interposti, utilizzati per mascherare la reale dinamica dei rapporti economici e commerciali, anche attraverso la formazione di documenti fiscali fittizi per operazioni oggettivamente e soggettivamente inesistenti.

II sequestro preventivo disposto sui beni nella disponibilita degli indagati, volto a conservare il profitto del reato (o il suo equivalente) ai fini della successiva confisca, si inserisce nel contesto delle linee di intervento della Procura della Repubblica volte alla repressione dei reati da realizzarsi, non soltanto intervenendo sui presunti autori, ma anchor aggredendo i beni che ne costituiscono il profitto; questo in un'ottica di deterrenza e di recupero alla collettivita di quanto illecitamente acquisito.

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