L'elogio del caos, l'esordio della scrittrice Francesca Biasone
TERMOLI. 'E uscimmo fuori a riveder le stelle', direbbe il sommo poeta, Dante Alighieri.
Dopo una lunghissima pausa dovuta alle precauzioni e alle limitazioni imposte dal Governo per arginare la diffusione della pandemia legata al virus Covid-19, nella solare cornice del bar 'Sottovoce', la 'Casa del Libro' di Termoli, ha ripreso le proprie interessantissime attività. L'overture di sabato sera è stata di FRANCESCA BIASONE, autrice del romanzo "L'ELOGIO DEL CAOS". Al suo esordio, Francesca ha presentato al pubblico della città adriatica la sua prova letteraria, edita da 'Bookabook'.
A fare gli onori di casa la Presidente dell'Associazione Culturale DANIELA BATTISTA, sempre sensibile ad iniziative del genere e pronta ad individuare le nuove rivelazioni e le interessanti proposte del territorio. Moderatore dell'evento il dott. GIOVANNI DI GIROLAMO, componente della medesima Associazione. L'evento è stato seguito da un buon numero di persone, benché contingentate e rispettose delle regole sanitarie in atto. Intetessanti gli approfondimenti posti in essere dal moderatore e dallo stesso pubblico presente, che hanno consentito all'autrice di far luce su aspetti particolari: dall'idea del romanzo alla stesura della trama, dalla costruzione dei personaggi ai sentimenti della protagonista, Flavia. Esperienze di vita che raccontano l'amore, il tempo andato e perduto, il rimpianto, le frivolezze, gli errori, le emozioni contrastanti, i ricordi.
Percorsi di gioventù tra gli studi universitari e il groviglio dei sentimenti giovanili, dove tutto ció che accade o non accade, è frutto di scelte, di decisioni dettate spesso dall'insicurezza o dall'ostinazione. Fa da sfondo al racconto di Francesca la città di Roma, anch'essa persa nel caos di riflessi romantici, dove le vie, le piazze, gli ambienti più caratteristici della Capitale, si legano indissolubilmente al sentire degli stessi personaggi. Ha fatto bene l'autrice, ad aver posto più volte l'accento sul significato importantissimo dei luoghi, formule quasi magiche che irrorano la storia da raccontare, donandole enfasi e spessore identitario. Leggendo il libro della Biasone, è evidente, tra l'altro, la dimestichezza con una 'grammatica' profondamente umana, schietta, asciutta, viscerale, che pone accenti particolari sulle sfumature, sui dettagli, sulle sincronie tra ció che il pensiero nasconde e le reazioni dell'animo umano.
Complimenti dunque all'autrice e vive felicitazioni alla 'CASA DEL LIBRO' per le sue prossime attività".
Liberato Russo