A' mazze du' Castille, la ristampa delle poesie di Raffaello D'Andrea occasione di spettacolo

Scrittori al parco gio 29 luglio 2021
Cultura e Società di Michele Trombetta
2min
A' mazze du' Castille, la ristampa delle poesie di Raffaello D'Andrea occasione di spettacolo ©TermoliOnline.it
A' mazze du' Castille, la ristampa delle poesie di Raffaello D'Andrea occasione di spettacolo ©TermoliOnline.it
A mazz du Castille: riscopriamo Raffaello D'Andrea

TERMOLI. Come abbiamo già riportato in sede di presentazione e anche nell’intervista all’architetto Luigi Marino, è stata all’insegna della termolesità l’ultima tappa della rassegna Scrittori al parco, una delle novità dell’estate termolese 2021.

Domenica scorsa al teatro Verde di scena un evento con musica e recitazione, molto apprezzato, organizzato dalla Casa del libro per la ristampa del volume che raccoglie le poesie in dialetto di Raffaello D’Andrea, curate dai nipoti Luigi, Lello e Pasqualino Marino.

“A’ mazze du’ Castille”, titolo inequivocabile per tradizioni e origini, davvero iconico per la nostra comunità.

Di questa raccolta, originariamente edita nel lontano 1955, erano rimaste che sparute copie, allora gli eredi hanno deciso di ristamparlo, inserendoci anche un bozzetto inedito: "Nù termelese a Rome" e l'ultima poesia, scritta da Don Raffaele nel giorno del suo 90esimo compleanno, in una nuova veste tipografica.

Un parterre de roi sul palco, come presentatore Antonio D'Ambrosio inimitabile anfitrione e padrone di casa, generoso e ospitale, nei riguardi degli invitati, a recitare le poesie di Raffaello D'Andrea si sono alternati sul palco Anna Catalano, Sebastiano Di Pardo, il professor Nicolino Palladino e naturalmente il nipote di D'Andrea, Pasqualino Marino.

Introdotti dall’assessore alla Cultura Michele Barile, con l’allestimento della Frentania Teatri.

Una serata all’insegna della cultura dialettale termolese, dove oltre alla recita di bellissime poesie in dialetto termolese tratte dal libro “A’ mazze du’castille “ c’è stato spazio anche per descrivere in termini fonetici specifici su come si legge e pronuncia l’autentico dialetto termolese e non quello maccheronico che spesso sentiamo nello slang soprattutto giovanile.

Elena Varanese ha spiegato in modo chiaro e conciso le derivazioni fonetiche e di come ci si esprime pronunciando il perfetto e originale vernacolo termolese.

Questa serie d’incontri intitolata “Scrittori al Parco”, organizzati dalla Casa del Libro, con la sua presidente Daniela Battista è stata senza dubbio una iniziativa molto interessante e da non disperdere, riproponendola in futuro magari con cicli stagionali, perché riscoprire anche in nuove sfaccettature, l’origine e la cultura della nostra città non può che far bene all’animo e soprattutto alla nostra mente, guai quegli uomini che non ricordano le loro origini e la loro cultura.

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