“Nga vjet i tre te majit” (ogni anno il tre maggio): la storia della Carrese di Ururi

La presentazione mer 20 aprile 2022
Cultura e Società di La Redazione
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Carrese a Ururi ©Termolionline.it
Carrese a Ururi ©Termolionline.it

URURI. Il 25 aprile si svolgerà, ad Ururi, presso il Caffè Letterario, la presentazione del libro “Nga vjet i tre te majit” (ogni anno il tre maggio) di Enrichetta Glave e Pietro Dilorenzo.

Un’idea nata il cinque maggio del 2020 che due anni dopo vede la luce grazie al lavoro di Enrichetta Glave e di Pietro Dilorenzo, due ururesi veraci, accomunati dalla passione per i carri. Come si evince dal titolo, esso rimanda al tre maggio, data clou per lo svolgimento della corsa dei carri a Ururi.

I due autori hanno così cominciato a raccogliere tutte le foto, le leggende, gli aneddoti storici, le interviste e a metterle in un unico libro che le raccogliesse tutte insieme così da avere un testo unico da cui attingere anziché tanti documenti sparpagliati. Nel testo si possono ricavare informazioni importanti su quando è nata la Carrese ad Ururi; quando e come è nato il culto del Legno della Croce divenuto poi patrono di Ururi soppiantando il culto greco-bizantino; c’è poi una parte narrativa che racconta cosa accade il tre maggio, i giorni che lo precedono ed il giorno seguente, quindi la frenesia, le preghiere, anche ciò che si mangia; viene poi descritta quella che può essere definita la dimensione sociale dei carri, ovvero la socialità nelle stalle, i banchetti, le riunioni ed una parte importante è dedicata al ruolo della donna e come si è evoluto nel corso degli anni la figura femminile in un mondo prettamente maschile come quello dei carri.

Gli aspetti antropologici della corsa dei carri sono stati curati dalla dottoressa Katia Ballacchino che, nel corso degli anni, insieme alla dottoressa Letizia Bindi, ha visitato le stalle, ha fatto interviste, riprese, filmati, foto per studiarne la fondamentale dimensione antropologica. Dell’immenso patrimonio fotografico sono stati ripresi solo gli scatti inediti così come sono stati annoverati i vari canti in arbereshe. Questo perché il fine ultimo di questo libro è quello di evidenziare l’aspetto prettamente arbereshe della Carrese di Ururi cioè come la cultura arbereshe si sia inserita nella tradizione dei carri partendo dalle origini cioè dalle Carresi di Larino, d San Martino in Pensilis ecc.

Infine, viene illustrata una cronistoria delle Carresi di Ururi dal 1885-data in cui si hanno fonti certe dell’inizio della corsa dei carri a Ururi- fino ad oggi. Insomma, un lavoro certosino quello fatto da Enrichetta Glave e Pietro Dilorenzo, uno spaccato della Corsa dei Carri di Ururi a 360 gradi.

Di tutto ciò e di tanto altro ancora si parlerà il prossimo 25 aprile, presso il Caffè Letterario, con gli autori del libro Glave e Dilorenzo, i saluti della sindaca Laura Greco, la consigliera con delega alla cultura Rosaria Occhionero, il parroco Michele Di Legge, il giornalista nonché tutore delle Carresi in Molise, Pasquale Di Bello, l’editore del libro (edizioni The Freak) e gli intermezzi musicali della band arbereshe “Yallazet Te Regjenda”.

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